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Ogni anno, oramai dal lontano 2006, la truppa di Flashforaward invade pacificamente l'area di Sölvesborg, dove si tiene l'annuale Sweden Rock Festival, e come ogni anno, non poteva mancare il nostro racconto sulla quattro giorni più Rock del pianeta, anche se in questo caso perlopiù fotografico. Passano gli anni, si alternano i bill più o meno entusiasmanti, le scelte organizzative più o meno azzeccate, ma quello che rimane è la grande festa che coinvolge rockers di mezzo mondo, trasformando questi tranquilli prati in riva al mare nei giardini delle meraviglie di Norje e un villaggio sperduto in mezzo ai boschi della costa sud-est della Svezia nella Mecca di decine di migliaia di rockers in pellegrinaggio annuale di fronte ai propri idoli, grandi o piccoli che essi siano.

IL FESTIVAL

Dopo tanti anni, le abitudini sono abbastanza consolidate, facciamo notare solo alcune modifiche al tutto, positive e negative… Iniziamo dal parcheggio staff, che ci era stato gentilmente offerto dall'organizzazione e che, dopo i problemi di spazio dello scorso anno, confermata la location, dalla stessa parte della strada statale dove si svolge il festival, era stato ristretto a numeri molto ridotti. In più il solertissimo controllo da parte degli addetti della sicurezza ci ha fatto perdere un sacco di tempo il primo giorno, quando, per andare a raccogliere accrediti e pass parcheggio avevamo dovuto lasciare l'auto in sosta vietata, invece che poter entrare sulla fiducia, con tanto di stampa di accredito in mano! Per il resto, l'organizzazione è stata perlopiù rasente la perfezione come consuetudine, quest'anno senza grandissimi errori di valutazione sul valore delle band da piazzare in questo o quel palco. Un po' di malumore ha destato la scelta di piazzare i Volbeat headliner l'ultimo giorno, confermando comunque scelte già fatte in passato, probabile che dopo aver investito pesantemente su Alice Cooper e Black Sabbath, abbiano fatto una scelta meno onerosa per l'ultima casella, forti anche della folla straripante che accolse i danesi in pieno pomeriggio nel 2009. Manca da anni anche la vera chicca, il nome impossibile da trovare altrove –c'è chi ancora ricorda gli Amon Duul II!!!- come ci aveva abituato a fornire questo festival i primi anni, anche se, come in quasi ogni edizione s'è stato un bel da fare per noi per decidere cosa vedere viste le tante dolorose concomitanze. E un come sempre un bel mix di band giovani, meno giovani, conosciute, meno conosciute, superband e nomi in forte ascesa, svedesi (tante) e non. Confermata la formula dei cinque palchi, qualche miglioria apportata al più piccolo Rockklassiker che più soffriva nei confronti degli altri con volumi non esagerati che erano coperti dai vicini megastage durante le concomitanze frequenti. Come sempre molto organizzate e piene di banchetti di cibarie di ogni genere le aree, con anche i soliti fornitissimi e convenienti banchetti di dischi tedeschi, presi d'assalto dalla truppa durante la quattro giorni. Il tempo quest'anno non è stato stupendo come durante l'edizione precedente, ma comunque, a parte il mercoledì notte, ha regalato ampi sprazzi di sole e temperature gradevoli perlopiù. Manca sempre quello che nei primi anni era la partytent alla fine della giornata di festival, come era la mitica Gibson tent, anche perché frequentemente si è chiuso al limite delle due del mattino, orario rigorosamente rispettato per svuotare l'area, oltre cui è possibile fare festa solo nei campeggi o dintorni… ma dopo giornate piene come queste il riposo è stata sempre la scelta migliore. Tante le signing session, quelle ufficiali appena fuori dal backstage bar, quelle sponsorizzate in una tenda poco distante, diverse anche le conferenze stampa organizzate sotto l'apposita tenda nel backstage bar, ma c'è stato fisicamente poco tempo per seguirle, presi dai tanti concerti sul campo. Ultima nota dolente il prezzo degli alcolici, veramente oramai alle stelle, se per bere una semplice birra da mezzo litro decente, complice anche il cambio un po' sfavorevole, si dovevano sborsare circa 7 euro, e dopo un intera giornata sul campo… le tasche si svuotavano in fretta, con conseguente corsa al bancomat in città la mattina seguente!

 

IL VIAGGIO

Anche quest'anno la truppa si è formata strada facendo. Così una piccola delegazione si era trasferita qui in Svezia già dal week end precedente, in modo da assistere al più piccolo Muskelrock, e quindi godersi una tre giorni a Stoccolma prima del grande Evento da raggiungere il Mercoledì mattina sfidando il primo e più grande sciopero della storia dei treni nella Svezia moderna. Un'altra parte della delegazione emiliana si era imbarcata il Martedì mattina per raggiungere comodamente Sölvesborg, godersi la serata precedente, purtroppo da alcuni anni però non così attiva e piena di party come nelle prime partecipazioni. L'ultima preziosa parte, quella di Triestemetallica, con il valore aggiunto dei radiofonici Maxx & Andrea di "Rock On", infine era giunta in Scandinavia il Mercoledì in tarda mattinata. Il ritrovo per tutti è al backstage bar dello Sweden Rock, e fra varie peripezie –il citato sciopero per alcuni e l'assurda gestione del parcheggio staff per altri- finalmente, poco dopo le cinque del pomeriggio, sotto dei minacciosi nuvoloni, siamo tutti in loco per un primo brindisi in compagnia e partire alla scoperta di questa nuova edizione. Partiamo allora in questo lungo viaggio fotografico!

 

MERCOLEDI' 4 GIUGNO

 

19:30-20:30 CROWBAR US - 4Sound Stage

 

 

20:00-21:00 BLACK TRIP S - Rockklassiker Stage

 

21:00-22:30 MAGNUM UK - Sweden Stage

 

 

22:15-23:15 THE RAINMAKERS US - Rockklassiker Stage

 

22:30-23:45 PAUL DIANNO vs BLAZE BAYLEY UK - 4Sound Stage

 

 

00:00-02:00 QUEENSRYCHE US - Sweden Stage

 

 

 (1/4 continua...)


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