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Intervista con i Doomraiser!
di
Innanzitutto permettemi di farvi i miei complimenti per il magnifico concerto in quel di Genova: grande perizia tecnica, potenza e “presenza scenica” davvero rara a vedersi… peccato che BJ e Pinna siano così brutti. (BJ) Ciao Ulisse e grazie mille per il complimento fatto alla band, un po’ meno a me e il Pinna, ma calcola che da quando ci siamo visti e da quando avremmo dovuto rispondere a questa intervista è passato un po’ di tempo (siamo DOOM o no!), quindi siamo migliorati moltissimo, quasi sex-symbol.
Certamente Doom e dannatamente dark , on stage avete sicuramente un’ attitudine Heavy’n’roll che sfiora la pazzia pura,davvero rara in un gruppo doomy’n’dark…… Suonare DOOM non significa non divertirsi. Come potrebbe esserlo se si sta facendo una cosa che ti piace e che pur partendo da un’energia oscura perché sconosciuta va a trasmettere un messaggio positivo. Questo è rock’n’roll, anzi meglio… è fottutissimo doom’n’roll.
Questa vostra particolare attitudine,influenza a mio parere pure il modo di comporre musica:in questo nuovo lavoro a mio giudizio ostentate infatti una malsana propensione per l’epic progressive dark che vi avvicina ai primissimi Manilla Road e ai grandiosi Count Raven,pur rimanendo fedeli discepoli del Sabba Nero…le vostre considerazioni al riguardo? Noi suoniamo in maniera naturale quel che più ci piace, secondo la nostra attitudine. Il DOOM non è solo musica, ma un modo di essere in cui noi ci riscontriamo. Non ci diamo paletti e cerchiamo di non ripeterci assecondando i nostri istinti in modo da cercare di far meglio di quello che abbiamo fatto anche un secondo prima. Il momento e l’influenze dell’istante di ogni singolo componente del gruppo fanno il resto. Veramente, non pensiamo a nessun gruppo nel comporre, ma solo a fare al meglio il genere che a noi piace tanto, il DOOM, l’heavy metal delle origini.
L’ingresso di Willer che influenza ha avuto nel songwriting del gruppo. (BJ) Ha avuto un influenza molto positiva, superata la prima fase di assestamento, ed è capitata al momento giusto in cui ci stavamo evolvendo verso una nuova direzione e che lui ha contribuito ad ampliare e plasmare insieme.
Maiuscola la prova di Cynar le cui vocals,mi hanno ricordato spesso e volentieri il miglior Danzig. (BJ) Molti lo dicono, ma a livello di fisico purtroppo non si avvicina minimamente al miglior Danzig, Cynar è molto, ma molto peggio. A parte gli scherzi, in certe cose si avvicina molto al suo modo cupo di cantare, ma c’è da riconoscere che ha una sua personalità e una grande voce. Una peculiarità ed anche una fortuna per la band. Migliora continuamente.
"Mountain of Madness” è un racconto di HP.Lovercraft, ma il concept lirico dell’album non si limita alla sua mera riproposizione, ma piuttosto ne sviluppa i concetti…o sbaglio? (BJ) Il racconto di Lovercraft è stato solo il punto di partenza, lo spunto per il concept che si cela dietro il disco. Il tema lirico è andato ben oltre affrontando un discorso che potrebbe essere riassunto nella perdita di un eredità, di un passato e di una dimensione raggiunta dall’uomo. Una crescita o meglio una maturazione ormai dimenticata, con tutte le conseguenze che ci troviamo ad affrontare attualmente, siano queste umane, ambientali o spirituali.
Sempre a proposito delle liriche, invece di sviluppare le solite tematiche legate al “lato Oscuro della forza” ne approfondite piuttosto l’aspetto “esoterico” e “storico” grazie ad un approccio assai positivo e oserei dire “Spirituale”… (BJ) Si
esatto, hai centrato in pieno. Proviamo a riaffrontare una crescita
spirituale,morale e sociale interrotta spesso e volentieri dai poteri occulti e
non che controllano il mondo, ben consapevoli di essere a rischio se solo il
singolo individuo si riappropriasse del essere “Uomo”………….. Parlatemi dei molteplici progetti paralleli ai Doomraiser in cui siete più o meno tutti coinvolti e di come questi influiscano poi sul gruppo madre… (BJ) I progetti sono IV Luna e Black Land, entrambi antecedenti alla nascita dei Doomraiser e Tiresia Raptus, ultimo arrivato. Progetti che comunque hanno una propria anima e personalità completamente indipendenti e che per questo, influenzano poco o nulla, l’entità Doomraiser. Il fare convivere il tutto ,richiede più che altro una giusta gestione dei tempi da dedicare ai singoli gruppi, ma nessuno toglie niente a nessuno.
Mi ha incuriosito parecchio la figura dell’incappucciato che disco dopo disco assume sempre più rilevanza all’interno della grafica… Mi fa piacere che anche tu sia incuriosito dalla figura dell’incappucciato. Un suo passo di rivelazione vuol dire che è avvenuto. L’incappucciato non è altri che Doomraiser, l’entità che si forma e prende vita ogni qual volta i singoli componenti della band si uniscono incontrandosi e che si è mostrata comparendo sul primo disco. Si è rivolta a noi sul secondo e si è ora rivolta frontalmente sul nuovo album, non mostrandosi ancora però. E’ un percorso in cui questa misteriosa entità ci sta avvicinando per donarci qualcosa, ma deve essere prima capita per poter rivelarsi completamente e farci proseguire il cammino con lei a volto scoperto.
Peccato che la stupenda “Guardian of the Great Eye” sia stata relegata sullo split 45 con gli Earthride… (BJ) Io trovo che invece sia bello avere pezzi sparsi nella propria discografia ed in diversi formati. E’ uscita su 7”, nata in funzione di quel precipuo scopo, perché riproporla se si può parlare di altro e con altro? Perché ripetersi?
Tuttora adoro “Lords of Mercy” e ascolto almeno una volta al giorno “Mountains of..” trascurando in modo ignobile il pur bello “Erasing the Remembrance”; demenza senile e arteriosclerosi galoppante oppure… Aiutate un povero vecchio a capire vi prego! (BJ) Probabilmente solo una questione di gusti. Comunque le cose con il tempo acquistano più sapore e migliorano. Mi riferisco al disco, non a te ovviamente, quindi proverei a non dimenticarlo come disco e sentirlo in un momento ispirato.
(BJ) Forse, anche perché qui intorno Roma, ai castelli, di porchetta non “ce manca”!!! DOOM ON |
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