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Intervista: The Other

Il nuovo disco dei The Other (The Devil You Know) è un disco valido e divertente, perfetto per chi ama il suono “horropunk”, registrato da una band professionale e determinata. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con il cantante e leader della band: Rod Usher, persona disponibile e convinta della bontà della sua band. All’interno di queste parole potrete conoscere una band che va ben oltre la musica, innamorata dell’horror (italiano e non) e dei fumetti in maniera genuina e non “da contratto”. Una band vera, così come viene descritta da Rod.

di 

Saverio - Ciao Rod e grazie della tua disponibilità! Iniziamo subito con l’intervista per scoprire il tuo punto di vista sull’ultimo album dei tuoi The Other.

Rod Usher -Intanto grazie a voi per lo spazio e per il supporto che ci state offrendo su Flash Forward, ed andando alla domanda ti posso dire senza problemi che è sempre difficile descrivere le proprie canzoni, ma nonostante tutto ci proverò! “The Devil You Know” ha 14 tracce (intro compresa) e penso che siano tutte particolari, capaci di rendere il nostro quinto album molto diverso dagli altri ed interessante. Abbiamo decisamente trovato il nostro sound espandendolo ancora un poco rispetto il nostro recente passato. Abbiamo tentato di aggiungere un poco più di dinamica all’interno delle canzoni, facendo esplodere il ritornello all’interno del verso per esempio. Abbiamo anche studiato e levigato riff e licks di chitarra per offrire all’ascoltatore un qualcosa di interessante ai fan. Inoltre alcune canzoni hanno un taglio metal mentre altre hanno una atmosfera dark.

 

S - “The Devil You Know” è il vostro quinto album ed avete nuovamente lavorato con Waldemar Sorychta, siete soddisfatti del suo lavoro?

R.U. - Abbiamo registrato “The Devil…” a Dortmund nel suo piccolo studio (che tra le altre cose è anche lo stesso studio dove i Sodom provano e registrano) ed è stato incredibile. Waldemar è un personaggio estremamente creativo e ti spinge sempre a dare il massimo in ogni situazione. Per esempio io sono stato “costretto” a cantare le mie linee centinaia di volte prima di soddisfare Waldemar, ma nonostante tutto sono stato molto contento di questo procedimento. E poi come certamente saprai ha prodotto artisti come Lacuna Coil, The Gathering , Moonspell, Tiamat e tanti altri. E sono certo che ha messo la stessa energia con tutti. Ti fa lavorare sui dettagli e ti offre anche suggerimenti ed idee ad ogni secondo. E credo che questo sia il suo miglior album come produttore!

 

S – I The Other sono partiti come tribute band dei Misfits, e credo che siano ancora la vostra più grande influenza. Anche se si possono sentire influenze The Cure e Bauhaus. E’ corretta questa descrizione secondo te?

R.U. – Assolutamente sì! Ed è per questo che la scena Deathrock e Batcave ci supporta in questa maniera. Inoltre penso che sia principalmente per lo stile delle linee vocali e per il loro feeling oscuro. Personalmente mi piace suonare con band moderne della scena Deathrock come Frank The Baptist, Cinema Strange, Bloody Dead e molti altri. Abbiamo anche diviso il palco con band del calibro dei Christian Death, 45 Grave e chissà quanti altri. Tutte queste band sono una grandissima fonte di ispirazione.

 

S – Come descriveresti il vostro sound? Ma soprattutto, volete rivelarci i segreti di questo sound?

R.U. - E’ un mix selvaggio di punk-rock, metal e gothic penso. Fans di band come Misfits, Type O Negative, Iron Maiden e The Cult adoreranno il “nostro suono”. Abbiamo preso l’energia e la melodia del punk-rock, le atmosfere tipicamente ’80 del gothic e l’aggressività del metal. E poi non dimentichiamoci lo style della Universal Monster Movie! Riveste un ruolo estremamente importante all’interno della nostra band. Ovviamente anche i testi sono parte integrante del nostro sound.

 

S – Vorrei sapere la storia che c’è all’interno del testo di “Nightmare on Halloween”…

R.U. – Siamo tutti grandissimi fan di Danny Elfman e delle sue colonne sonore composte per Tim Burton. Per questo abbiamo scelto di scrivere un omaggio a questi due grandissimi artisti componendo una canzone che potrebbe essere contenuta all’interno di uno dei film di Burton. Ovviamente la canzone è ispirata a “Nightmare Before Christmas” , senza dimenticare la pesante influenza di “Halloween” dei Misfits a livelli di testo. Chissà… magari questa canzone diventerà un Halloween-Anthem….

 

S –Da “From tales from the other” to “The Other – Der Fluch des Kultes”, ci vuoi raccontare qualcosa riguardo il concept e la storia dei vostri fumetti?

R.U. – Abbiamo pubblicato il nostro primo fumetto nel 2007 con una piccola compagnia specializzata nei fumetti horror. La storia parla di noi, delle nostre vite e delle nostre morti... e di come il nostro Doc Caligari ci ha fatto ritornare in vita per formare i The Other. E’ la storia di una band raccontata attraverso il fumetto. Un anno fa l’italiana Panini Comics ci ha chiesto se volevamo lavorare con loro, noi abbiamo subito risposto positivamente anche perché è una compagnia grande e capace di accontentare le nostre richieste. “From Tales From The Other” racconta la storia di un culto religioso che vuole uccidere i The Other e fermare la nostra missione. La leggenda horror Jörg Buttgereit (registra del celebre necro-splatter Nekromantik) ha scritto l’introduzione e Schwarwel (conosciuto per aver lavorato con la più famosa band punk tedesca: i Die Arzte) ha curato l’artwork mentre io ho curato la storia. Spero in una terza occasione, anche perché adoro i fumetti ed il mondo che creano.

 

S – Prima o poi vedremo i The Other in Italia?

R.U. – Vogliamo davvero suonare in Italia! Personalmente sono stato nel vostro paese molte volte, ma mai per promuovere la band e la sua musica. Devo dire che adoriamo i lavori di Argento e Bava (personalmente vorrei davvero visitare gli studios di Argento a Roma) e quindi questa sarebbe una motivazione in più. Inoltre ho sentito che in Italia la scena Gothic è molto sviluppata, ulteriore ragione per venire a suonare in Italia. Ora che abbiamo in uscita il nuovo disco, non resta che trovare un club che voglia i The Other!

 

S – Quale pensi sia il vostro più grande successo, al momento?

R.U. – Non riesco davvero ad indicarne uno, anche perché ci sono molte cose di cui possiamo andare fieri! 5 album, 2 albi a fumetti, festival come Wacken, show con Alice Cooper e tanti tanti altri senza dimenticare l’emozione di girare l’America in tour. Abbiamo fatto tantissime cose e suonato con tantissime band, ma credo che alla fine il più grande successo sia quello di tener in vita la band dopo alcuni cambi di line-up negli ultimi periodi ed altri problemi vari. Ma alla fine queste cose non ci hanno fermato, anzi, ci hanno resi più forti!