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Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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DEATH SS Audiodrome, Moncalieri (TO) 31 Ottobre 2013
testi e foto di
L'evento organizzato da heavy-metal.it richiama decisamente un buon numero di persone, desiderose di rivedere una band che con Torino ha sempre avuto un buon feeling; tanti giovani ma anche chi, come me, vide la prima volta i Death SS in città oltre 20 anni fa.
Tre crocifissi di acciaio
addobbano le aste dei microfoni, affiancati da finte fiammate che più che creare
atmosfera a dir la verità ostacolano un po' la visuale...parte l'into "Ave
Satanni", la band sale sul palco e dopo una lieve esplsione ecco uscire Steve
dall'amato sarcofago sulle note della sempre devastante "Peace Of Mind". Inizio
battagliero con "Horrible Eyes" e "Where Have You Gone", tra le quali si
inserisce la nuova "The Crimson Shrine". Quest'ultima, "The Darkest Night" e
"Dionysus" saranno gli unici brani estratti dal nuovo album, mentre il resto
della scaletta è praticamente un "best of" della band tosco-marchigiana, o più
attualmente tosco-piemontese. Sono in formazione, infatti, i Secret Sphere Bozo
Wolff alla batteria, e già presente al live di addio del 2008 Al DeNoble alla
chitarra; entrambi si rivelano precisi esecutori, sicuramente più tecnici ma
meno irruenti dei predecessori. Chi invece non ha perso un briciolo di energia è Glenn Strange, che abbandona spesso la sua postazione per aggirarsi sul palco e fine concerto lancerà adirittura un basso al pubblico. Molto presente ai cori Freddy Delirio, elegante nel suo abito da Fantasma Dell'Opera e con tastiere adornate da candelabri. Nonostante il nostro si prodighi sui tasti d'avorio, bisogna ammettere che la mancanza di una seconda chitarra si nota, soprattutto sui brani storici. Lo show prosegue senza pause con le varie "Baron Samedi", "Baphomet", "Scarlet Woman",e un Steve Sylvester, carismatico e teatrale, sempre al centro dell'attenzione. Come da tradizione non ci sono dialoghi col pubblico, ma ad un certo punto la folla fa salire l'urlo "Death SS! Death SS!" e Steve si sbraccia in segno di approvazione; in tanti anni il primo accenno di interazione coi fan che gli vedo fare. Interazione che molti vorrebbero avere con l'incantevole Dhalila, anche lei rediviva, che fa capolino di tanto in tanto, quasi sempre mascherata, più raffinata e meno spinta che in passato. Se in "Terror" questa volta non viene bruciata la croce, non possono mancare il numero della suora e il lancio di sangue in "Vampire". E' già il momento dei bis, con "Panic" e "Heavy Demons"; su questi due ultimi brani Steve mi sembra un po' provato, sguardo nel vuoto anziché puntato sul pubblico come è solito fare, ma sono dettagli dopo oltre un'ora di grande intensità. L'ovazione che saluta la band quando lascia il palco è la miglior testimonianza della riuscita resurrezione dei Death SS.
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