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DIMMU BORGIR Estragon, Bologna 12 Giugno 2012
La terza data italiana dei Dimmu Borgir è stata un fallimento. 65 minuti (pause e chiacchierate con il pubblico comprese) di musica suonata in maniera soddisfacente, un pugno di canzoni lanciate in faccia ad un pubblico caldo, composto e partecipe. Un pubblico che dopo 11 canzoni (più intro, outro ed un discutibile drum-solo) è stato abbandonato dal sestetto nordico. Dopo un primo momento di incredulità il pubblico ha reagito urlando la sua insoddisfazione, la sua incredulità e la sua rabbia. Brutta bestia il pubblico insoddisfatto. Brutta bestia quando si ammassa nei pressi del tour-bus insoddisfatto ed arrabbiato. Brutta bestia quando nei pressi del tour bus il pubblico rumoreggia con cattiveria. Doveva essere un evento unico quello di Bologna: "An evening with Dimmu Borgir" e tutto “Enthrone Darkness Triumphant” dalla prima all’ultima nota. Niente di tutto questo perché il concerto di martedì 12 giugno (All’interno dell’Estragon) è stato un vergognoso "an happy hour with". E neanche tanto felice, in tutta onestà. Il tanto citato, celebrato ed “adorato” album dei norvegesi neanche lontanamente eseguito per intero. Una delusione cocente quella del pubblico arrivato in quel di Bologna, una forte sensazione di presa in giro e di aspettative andate in fumo. Non importa quali canzoni sono state eseguite dal vivo, perché sono sempre minori rispetto a quelle annunciate. Perché sbandierare ai quattro venti un evento che poi non sarà come quello promesso? Si necessita una spiegazione ed una serie di chiarimenti urgenti da parte della band e dal management. Nel frattempo, per amor di trasparenza è sparito un post dal profilo facebook dei Dimmu Borgir, dove i presenti al concerto hanno espresso moltissimi commenti negativi e pressanti richieste di risposte certe. L’unica comunicazione ufficiale pervenuta al momento è quella della Hard Cash (organizzatrice dell’evento) che ha comunicato sempre tramite facebook, la sua estraneità ai fatti. Ovviamente anche loro non hanno ottenuto risposta dopo aver pagato fino all’ultimo centesimo di euro il concerto bolognese. Al momento l'impressione è questa, l'impressione di una band scesa in Italia per tirar su qualche euro, prendendo per i fondelli fan desiderosi di buona musica. C’è delusione in queste parole, c’è delusione mentre scrivo questo articolo. Una estrema delusione, perché quei 65 minuti sono stati uno schiaffo per chi ha fatto sacrifici e preso giorni di ferie. Pensateci bene cari Dimmu Borgir prima di ritornare in Italia, perché un fan tradito e deluso è una perdita mortale.
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