Le Girlschool
sembrano vivere una nuova ed eterna giovinezza, tanto che anche oggi, oramai non
più scolarette alle prime armi bensì donne ben mature e cinquantenni, non
perdono comunque l’occasione di partire per nuovi tour. Tanto spesso da portarle
a solcare le assi dei nostri palchi con cadenza quasi annuale, rendendole una
piacevole compagnia fissa ogni dodici mesi o meno (con la puntata estiva lo
scorso Luglio, sono oramai giunte a quattro calate in soli tre anni!). Questa
era anche l’occasione, annunciata, per celebrare il proprio momento di maggiore
successo, quello di “Hit And Run”, uscito trent’anni or sono ma ancora
tremendamente fresco e attuale e ristampato negli scorsi mesi in una versione
rivisitata. Ad accompagnarle in questo mini tour di due date, ecco i Rain,
ovvero una delle storiche e maggiormente longeve metal bands della nostra
penisola, ancora in tour con il proprio tour celebrativo del trentennale di
attività: tanta storia ed esperienza sul palco del Corallo non poteva far altro
che creare un’ottima serata di musica!
Riemergiamo
dalla nebbia, che sta avvolgendo tutta la pianura padana in questi giorni, solo
in vista della Rocca del Boiardo, proprio di fronte al Corallo. Sono le dieci e
mezza e già si nota fortunatamente una certa animazione da queste parti. Certo
la sala del Corallo non è proprio grande come quella di un palazzetto, ma
l’affluenza è più che discreta nonostante tutto.
Quando
i RAIN attaccano, all'incirca alle undici, già una certa energia si
avverte in sala, il pubblico in gran parte li conosce, Bologna è qui a breve
distanza, così i nostri giocano quasi in casa. E i felsinei fanno alla grande la
loro parte per scaldare i presenti. Il quintetto on stage non lesina nulla e
nella mezzora abbondante a disposizione, fa il suo sporco lavoro, coinvolgendo
chi è sotto il palco con forza, grazie anche ad un frontman sempre più integrato
nella band come il cantante Francesco Grandi, che ci scuote energicamente.
“Rain” dei Cult e “Only For The Rain Crew” sono, nel finale, i punti di massima
allerta della loro esibizione. E se sono in giro, in un paese avaro con il
metallo come il nostro, da più di trent’anni, pur con inevitabili cambi di
line-up e momenti difficili, qualcosa vorrà pur dire no?
L’attesa è ora
tutta per loro, le GIRLSCHOOL, che, lo spazio di un accordo, radunano
nella sala tutti gli adepti accorsi. Sul palco le britanniche sono una
piacevole, nuova,conferma: sembrano aver fatto a suo tempo un doveroso patto con Lemm… ehm il
Diavolo, tale che, se le rughe e i segni degli anni che passano incominciano a
farsi vedere, come è giusto che sia quando si sale con gli anni, la performance
on stage non pare quasi risentirne, anzi! Anche l’affiatamento e il divertimento
di ritrovarsi on stage insieme non difettano certo alle nostre. L’energia
positiva cala così sui presenti, pur se forse il pubblico di stasera segue un
po’ staticamente e senza isterismi di massa le quattro: il set non si dilunga in
inutili sequenze perditempo, ma è compatto e veloce quanto basta. Un treno in
corsa che è difficile arrestare quello delle eterne ed inossidabili “ragazze” guidate con grinta e classe da Kim McAuliffe. Classe che spunta anche dallo
stile deciso alle sei corde di Jackie Chambers, mentre la presenza della
bassista Enid Williams,
spesso anche dietro il microfono, si fa sentire eccome, così come non è da meno
la batterista Denise Dufort.
Se era stato annunciato uno special set
legato
allo storico “Hit And Run” (comunque in buona parte suonato, come chiaramente
l'immancabile title-track), sono, come solito, protagonisti tutti i pezzi forti
della carriera –non sempre fortunata ma comunque coerente- delle britanniche. A
partire -e soprattutto- dagli esordi e senza curarsi troppo dell'ultima uscita,
“Legacy”, di oramai quasi quattro anni orsono. Così la loro esibizione si
snocciola inarrestabile attraverso brani storici, dall’iniziale “Demoliton Boys”,
giù fra le varie “Not
For Sale”, ”C’mon Let’s Go“ o ”Yeah Right“, qualche passaggio più
attuale, con l'oramai immancabile la dedica a Ronnie James Dio su “I Spy”, a cui
il folletto aveva partecipato, o la piacevole “Never Say Never”, in un crescendo
di calore ed energia che arriva al picco quando ci si avvicina alla chiusura su
pezzi immortali come “Race With The Devil” ed “Emergency”, arrivate una dopo
l’altra, a mettere la parola fine sul loro set. Il pubblico da loro il giusto
tributo di calore e così c’è ancora tempo anche per una nuova toccata e fuga sul
palco, e tocca ad un brano che è fra i primissimi pezzi della storia delle
Girlschool: “Take It All Away” è l'ultimissimo assalto offerto ai presenti che
ringraziano nuovamente. Il tempo a disposizione è terminato ed in sala in breve
cala l’atmosfera da discoteca. Certamente in circolazione ci sono oggi,
fortunatamente, tante forze più giovani e fresche, però, nonostante tutto, i
mostri sacri resistono imperterriti sul loro trono, e, nella loro piccola ma
grande dimensione, anche le Girlschool ce lo hanno dimostrato anche questa sera,
nonostante gli anni passino sembrano in forma più che mai!