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GLAM FEST 5 Sottotetto, Bologna 28 Ottobre 2011
L'autunno concertistico di Bologna è cominciato un po' in sordina in questo 2011 ma finalmente, da fine Ottobre, si apre qualche spiraglio, con qualche buona serata live. E' il momento così della Glam Fest numero cinque, che arriva a pochi mesi dalla quarta edizione, a dire il vero non proprio fortunata. Festa cui dovevano partecipare anche i Wig Wam, allora defezione dell'ultima ora, richiamati a colmare quella lacuna e posti immediatamente come headliner. Ma, anche questa volta il programma è stato azzoppato a pochi giorni dall'evento da una défaillance importante, saltati gli House Of Lords, infatti, molti non se la sono sentita di uscire di casa per raggiungere Bologna e purtroppo la serata non è certo andata come auspicabile. Peccato, perché si è trattato comunque di un appuntamento interessante e non parliamo certo di nomi sconosciuti, tanto i norvegesi erano stati "pompati" dalla stampa specializzata mesi fa, in occasione dell’uscita del loro ultimo lavoro in studio, "Non Stop Rock'n'roll". Già all'arrivo nel parcheggio del Sottotetto, poco dopo le nove, capiamo che non è serata, ma confidiamo nell'ora, visto che è Venerdì. Dentro al club, i locali NOISE POLLUTION hanno da poco attaccato, di fronte a pochi intimi, e l'audio ne risente chiaramente. I felsinei hanno da poco dato alle stampe il proprio primo full lenght e ne approfittano per presentarlo al pubblico della Glam Fest, ma probabilmente si attendevano ben altri numeri… e non una serata fra pochi intimi. Quindi, alla fine, pur con una certa grinta, la loro prestazione è nettamente penalizzata. Da rivedere!
Dopo di loro è il momento dei toscani H.A.R.E.M., che approfittano di qualche presenza in più in sala e riescono ad essere anche un po’ più incisivi. Presentano oggi il loro disco live in uscita, “One Night Only”, e provano in ogni modo a coinvolgere i presenti, con tanta grinta e tanto buon rock’n’roll. Guidati dal cantante Freddy Delirio, mostrano una buona personalità e tanta sostanza, tanto che il compito di aprire la strada agli headliners di serata è completato con successo.
Il palco è ora preparato per i WIG WAM, che ancora prima di attaccare, attirano a loro tutti i presenti: non saranno così numerosi com’era lecito aspettarsi, ma almeno un po' più di calore lo può dare a questi norvegesi che comunque non lesinano impegno e professionalità. Al di là dell'immagine, che mi aspettavo effettivamente più pacchiana e non sfrutta grandi travestimenti, se si esclude il cantante e leader della band, Glam, che alternerà improbabili vestiture culminate da quella da indiano sfoggiata nel finale… il loro set è abbastanza di sostanza. Così, seppur il genere e i testi permettano loro di non prendersi mai troppo sul serio, non sono certo una band inutile e così frivola e impalpabile come accaduto ad altri nomi apparsi sui palchi delle varie Glam Fest degli anni scorsi. Anzi, le doti canore e di vero animale da palco di Glam sono ampiamente confermate e amplificate dalla prestazione live, che ha anche un ottimo rapporto con il pubblico. Buona anche la presenza del chitarrista Teeny, che esalta i presenti soprattutto sugli assoli di “Erection”. L’anthemica “No Stop Rock'n Roll” apre un set che fin dall’inizio diverte i presenti, passando abilmente da momenti più spensierati e a briglia sciolta come su “Do Ya Wanna Taste It” o “Rocket Through My Heart”, così come su –pochi- passaggi più rilassati e soft, come nel momento della ballad “From Here”, con il set che scorre via legato ampiamente all’ultimo lavoro in studio. Ma, soprattutto verso la fine, non mancano anche alcuni dei primi successi della band norvegese, così ecco, immancabile ciliegina sulla torta, “Hard To Be A Rock'n Roller” ed “In My Dreams”. In fondo i Wig Wam non sono certo più dei ragazzini alle prime armi e sanno bene come fare un buon concerto, e un’ora circa, spensierata, divertente e rock’n’roll se n’è così andata in un baleno. Peccato la serata non sia stata accolta da un pubblico degno di nota, ma forse alcune decisioni sul futuro erano già state, giustamente, prese. Uscendo dal Sottotetto, parlando un attimo con Emiliano di Bologna Rock City, già avevamo capito quello che sarebbe stato annunciato l’indomani: niente più Glam Fest, bella esperienza certo, ma a fronte di un impegno di un certo spessore, poco ricambiata dal pubblico se non portando i “soliti” noti a fare da calamita. Peccato, ma comunque impossibile non ringraziare chi in questi anni almeno ci ha provato a portare a Bologna e non solo nomi interessanti e belle serate all’insegna dello spensierato glam, da noi non dev’esserci più tanto spazio per queste sonorità…
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