L'autunno concertistico di Bologna è cominciato un po' in sordina in questo 2011
ma finalmente, da fine Ottobre, si apre qualche spiraglio, con qualche buona
serata live. E' il momento così della Glam Fest numero cinque, che arriva a
pochi mesi dalla quarta edizione, a dire il vero non proprio fortunata. Festa
cui dovevano partecipare anche i Wig Wam, allora defezione dell'ultima ora,
richiamati a colmare quella lacuna e posti immediatamente come headliner. Ma,
anche questa volta il programma è stato azzoppato a pochi giorni dall'evento da
una défaillance importante, saltati
gli
House Of Lords, infatti, molti non se la sono sentita di uscire di casa per
raggiungere Bologna e purtroppo la serata non è certo andata come auspicabile.
Peccato, perché si è trattato comunque di un appuntamento interessante e non
parliamo certo di nomi sconosciuti, tanto i norvegesi erano stati "pompati"
dalla stampa specializzata mesi fa, in occasione dell’uscita del loro ultimo
lavoro in studio, "Non Stop Rock'n'roll". Già all'arrivo nel parcheggio del
Sottotetto, poco dopo le nove, capiamo che non è serata, ma confidiamo nell'ora,
visto che è Venerdì. Dentro al club, i locali NOISE POLLUTION hanno da
poco attaccato, di fronte a pochi intimi, e l'audio ne risente chiaramente. I
felsinei hanno da poco dato alle stampe il proprio primo full lenght e ne
approfittano per presentarlo al pubblico della Glam Fest, ma probabilmente si
attendevano ben altri numeri… e non una serata fra pochi intimi. Quindi, alla
fine, pur con una certa grinta, la loro prestazione è nettamente penalizzata. Da
rivedere!
Dopo
di loro è il momento dei toscani H.A.R.E.M., che approfittano di qualche
presenza in più in sala e riescono ad essere anche un po’ più incisivi.
Presentano oggi il loro disco live in uscita, “One Night Only”, e provano in
ogni modo a coinvolgere i presenti, con tanta grinta e tanto buon rock’n’roll.
Guidati dal cantante Freddy Delirio, mostrano una buona personalità e tanta
sostanza, tanto che il compito di aprire la strada agli headliners di serata è
completato con successo.
Il
palco è ora preparato per i WIG WAM, che ancora prima di attaccare,
attirano a loro tutti i presenti: non saranno così numerosi com’era lecito
aspettarsi, ma almeno un po' più di calore lo può dare a questi norvegesi che
comunque non lesinano impegno e professionalità. Al di là dell'immagine, che mi
aspettavo effettivamente più pacchiana e non sfrutta grandi travestimenti, se si
esclude il cantante e leader della band, Glam, che alternerà improbabili
vestiture culminate da quella da indiano sfoggiata nel finale… il loro set è
abbastanza di sostanza. Così, seppur il genere e i testi permettano loro di non
prendersi mai troppo sul serio, non sono certo una band inutile e così frivola e
impalpabile come accaduto ad altri nomi apparsi sui palchi delle varie Glam Fest
degli anni scorsi. Anzi, le doti canore e di vero animale da palco di Glam sono
ampiamente confermate e amplificate dalla prestazione live, che ha anche un
ottimo rapporto con il pubblico. Buona anche la presenza del chitarrista Teeny,
che esalta i presenti soprattutto sugli assoli di “Erection”. L’anthemica “No
Stop Rock'n Roll” apre un set che fin dall’inizio diverte i presenti, passando
abilmente da momenti più spensierati e a briglia sciolta come su “Do Ya Wanna
Taste It” o “Rocket Through My Heart”, così come su –pochi- passaggi più
rilassati e soft, come nel momento della ballad “From Here”, con il set che
scorre via legato ampiamente all’ultimo lavoro in studio. Ma, soprattutto verso
la fine, non mancano anche alcuni dei primi successi della band norvegese, così
ecco, immancabile ciliegina sulla
torta, “Hard To Be A Rock'n Roller” ed “In My Dreams”. In fondo i Wig Wam non
sono certo più dei ragazzini alle prime armi e sanno bene come fare un buon
concerto, e un’ora circa, spensierata, divertente e rock’n’roll se n’è così
andata in un baleno. Peccato la serata non sia stata accolta da un pubblico
degno di nota, ma forse alcune decisioni sul futuro erano già state,
giustamente, prese. Uscendo dal Sottotetto, parlando un attimo con Emiliano di
Bologna Rock City, già avevamo capito quello che sarebbe stato annunciato
l’indomani: niente più Glam Fest, bella esperienza certo, ma a fronte di un
impegno di un certo spessore, poco ricambiata dal pubblico se non portando i
“soliti” noti a fare da calamita. Peccato, ma comunque impossibile non
ringraziare chi in questi anni almeno ci ha provato a portare a Bologna e non
solo nomi interessanti e belle serate all’insegna dello spensierato glam, da noi
non dev’esserci più tanto spazio per queste sonorità…