Speciale Muskelrock 2019


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Live Report: MUSKELROCK 2019

SPECIALE MUSKELROCK 2016

Tyrolen, Alvesta (Svezia), 30 Maggio-1 Giugno 2019

Testi e foto di

Il Muskelrock è un piccolo festival nato una decina d’anni fa, in uno sperdutissimo parco divertimenti anni ’60 riportato in vita, nel bel mezzo della campagna, dove millecinquecento metalheads, provenienti da tutto il mondo, animano questo piccolo pezzo di paradiso terrestre chiamato Tyrolen per un lungo fine settimana.

 

Quest’anno la nostra trasferta parte il martedì, destinazione Göteborg, dove c’è l’aeroporto più vicino alla location, e dove, il mercoledì sera, c’è un bell’antipasto nel minuscolo club The Abyss, dove si esibiscono dapprima i Vigilante, band di apertura l’indomani al festival e poi gli attesi Exciter, molto attesi nel loro ritorno in terra scandinava. L’atmosfera è calda, il locale strapieno un ottimo warm-up in vista della calata al Tyrolen. Il giovedì mattina prendiamo possesso quindi dell’auto a noleggio e scendiamo verso la città di Alvesta, pochi chilometri di distanza dal festival, dove ci sistemiamo in un B&B e siamo quindi pronti a dirigerci verso l’area del festival.

 

GIOVEDI 30 MAGGIO

Il cielo non promette nulla di buono, è abbastanza coperto e le temperature non sono certo altissime, ci dotiamo del braccialetto e foto pass, quindi siamo pronti per una birra di riscaldamento e per entrare nell’area.

 

Alle 14 è il momento di dare il via alle danze con il primo concerto nell’area esterna: ci sono i VIGILANTE a scaldare l’ambiente. La band di Stoccolma, di recente formazione, guidata dalla carismatica vocalist Julia (già vista con la ben più estrema formazione delle Mystik sempre da queste parti), propone un metallo classicissimo, semplice ma diretto al cuore dei presenti, non ancora numerosissimi, ma partecipi.

Sul palco al coperto, tocca ora agli ALASTOR, altro nome di recentissima formazione, uno dei pochi della scena doom-pshych di questa edizione. Il loro set è oscuro e lento, ma pian piano coinvolge sempre più i presenti.

Arriva il momento di una band italiana, ci sono i romani VOLTURES VEGEANCE. Hanno da poco dato alle stampe un nuovo disco, “The Knightlore” e sono accolti calorosamente dal pubblico sempre più numeroso. Con il loro metallo epico e classico si fanno ben volere dei presenti, tenendo altissima la bandiera tricolore su questa edizione.

Si torna al coperto per seguire i NIGHTMÄRR che si definiscono alfieri del New Wave Of Equestrian Heavy Metal e rampion questo pomeriggio con il loro metallo a briglie sciolte, senza lasciare grandi scossoni, ma nemmeno annoiando i presenti.

Gli americani THE REPUTATIONS arrivano ora direttamente da Austin, Texas, ad illuminare un pomeriggio un po’ uggioso, con un rock’n’roll leggero e spensierato che in breve tempo fa ballare tutti in una fresca esplosione di colori. La classica band “anomala” che amiamo trovare qui al Tyrolen e che in fondo in fondo ti fa capire che la buona musica può avere tante declinazioni e stare bene insieme nello stesso posto.

Viene il momento degli SCREAMER, idoli locali, già visti tante volte da queste parti e che facilmente riempiono la sala. Solidi ed efficaci, un set tirato e del caro vecchio metallo che tanto qui piace. Li aspettiamo in autunno con un nuovo album. E qui sono uno dei prevedibilissimi highlights di giornata.

Ore venti, ecco i danesi WITCH CROSS sul palco esterno, primo nome con una certa storia alle spalle. Il loro solido metallo di Priestiana memoria, non fa altro che alzare la temperatura del pubblico presente, ora già bello caldo, nonostante la giornata non proprio ideale. Solidi e potenti.

Da Berlino arrivano gli INDIAN NIGHTMARE, band multinazionale, che ha membri Indonesiani, Italiani, Turchi e Messicani. Altro nome “anomalo” che però incendia questa serata con un metallo con vibrazioni punkeggianti e un po’ di esoticità, uscendo nettamente dai classici schemi. Che piacevole sorpresa!

Mentre comincia a fare buio e le temperature scendono in picchiata, la pioggerella non tende a diminuire, siamo all’esterno per gli svizzeri EMERALD, altra ora di storia per tutti di oggi: il loro classicissimo metallo ammalia i presenti, facendoci tornare in atmosfere meno imprevedibili.

Si torna al riparo con i GLITTER WIZARD, dagli States, con una presenza scenica che difficilmente passerà inosservata e tanto di presentatore. Un rock’n’roll frizzante, glitteroso ed esplosivo, altra anomalia gradita di questa lunga prima giornata.

Ci sono ora gli EXCITER sul palco principale, i più attesi di oggi, e forse di tutto il festival di molti presenti. La pioggia non cenna a diminuire troppo ma i presenti non si lasciano certo intimidire. Il trio canadese, che vede da pochi mesi alla chitarra la new entry di Daniel Dekay, hanno vita facile fra i presenti presentando una setlist di classicissimi, come già la sera precedente a Goteborg, giù fino a chiudere il set con la cover dei Motorhead “Iron Fist”. In gran forma non deludono certo i presenti.

Nell’arena coperta fervono i preparativi per il Wrestling show di quest’anno, è oramai l’una e il pubblico comincia a diradare, ma comunque c’è ancora qualche momento da passare qui, per vedere un po’ degli intrattenibili incontri della federazione locale di wrestling, con il pubblico di casa che conosce i personaggi proposti e rumoreggia un po’ in base alle simpatie. Anche questo fa un po’ Muskelrock, anche se questa occasione non è stata così partecipata e divertente come altre volte.

Ci si sposta ora all’esterno dell’area, dove sotto a un tendone da circo, come da consuetudine, si fa festa fino a tardissima notte, meglio mattina, visto che la luce qui alle quattro è già alta. Dopo un po’ di party, riprendiamo la via di casa, è ancora molto lungo il weekend.

 

VENERDI 31 MAGGIO

 

Oggi splende finalmente un bellissimo sole e la temperatura è anche gradevole, pur se il vento è sempre molto presente. Ci perdiamo il torneo di tennis tavolo organizzato per mezzogiorno, ma è veramente troppo presto per essere già sul posto, peccato!

I concerti hanno inizio sempre alle due e sono gli ELECTRIC CITIZEN ad aprire le danze. Vengono da Cincinnati e fin da subito coinvolgono il pubblico con il loro fresco psych doom che tanto va di moda da queste parti.

Si va sottocoperta per gli IDLE HANDS, e ci trasferiamo a Portland, virando verso un metallo a tinte dark e gotico, segnato dalla voce del frontman Gabriel. Si segnalano per originalità e, quindi pur con un solo EP alle spalle, uno dei nomi più interessanti scoperti da queste parti, pur suonando un po’ anomali, in mezzo a tanto “classicismo”.

Tocca ora ai CHEVALIER, dalla vicina Finlandia, con il loro speed metal a tinte medievali e epiche con voce femminile, che incendia la scena. Nemmeno questo è un set classico, l’oscurità che affiora sul loro sound non li fa rientrare nel novero dello “scontato e già visto” e questo aggiunge valore al loro set.

I tedeschi WUCAN tornano al Muskelrock e il loro posto è sempre sul palco coperto. Non sono una sorpresa per noi e anche i presenti sembrano apprezzare. Il loro psych-kraut-rock con flauto, guidato magistralmente dalla carismatica Francis, ci porta diretti ai seventies, facendo battere il piede a tempo sulle assi di legno dell’arena. Una delle tipiche band che fanno facilmente presa sul pubblico a questo festival e che non deludono mai.

Rimaniamo in Germania, e ci pensano ora gli S.D.I. ad incendiare nuovamente l’arena esterna con il loro travolgente, quanto classico, speed thrash metal, insomma un deciso cambiamento di ritmo, che però è apprezzabile. Un rullo compressore, che non lascia forse il segno che ci aspettavamo in questo pomeriggio.

Siamo al momento dei VOJD, band nata sulle ceneri dei Black Trip, sempre guidati da Joseph Tholl e Peter Stjärnvind e accolta da un pubblico caldissimo. La formula non è molto diversa da quella che già conoscevamo, il set è tiratissimo e un tuffo nelle atmosfere seventies è garantito.

All’esterno ci sono ora i TANITH, band statunitense di recente formazione, in cui ritroviamo Russ Tippins dei Satan. Il loro sound pesca direttamente dal N.W.O.B.H.M. delle origini, con ancora una volta una voce femminile sopra le righe.

I SECOND SUN escono in prima serata sul palco coperto, ancora una band che avevamo conosciuto qualche edizione fa sempre qui. Il loro set è di grande energia, sempre sulle ruvide e ipnotiche sonorità settantiane, a cui abbinano il cantato in svedese, altro nome sicuramente da tenere d’occhio.

Alle dieci è il momento di un tuffo nella storia con gli UNIVERSE. Gli svedesi (di Upplands Väsby, località nota ai più come città natale degli Europe) erano stati attivi nei primi anni ’80 per poi sparire come tanti nomi dell’epoca, ma sono tornati l’anno scorso con un secondo album, “Rock is Alive” e il loro set

Energia ne abbiamo ancora? Un po’! è il momento dei DEAD LORD e l’arena coperta è stipata di pubblico per questo nome che è molto conosciuto da queste parti e al basso troviamo la nostra vecchia conoscenza Mats Rydstrom (Backdraft e non solo). Un tirato set hard rock di Thinlizziana memoria.

A Mezzanotte è abbastanza buio per accogliere i PAGAN ALTAR, headliner di giornata e altro appuntamento con la storia della NWOBHM. Terry Jones ci ha lasciati ormai da quattro anni, ma loro hanno deciso di continuare e si ripresentano qui al Muskelrock dove già li avevamo visti nel 2010, questa volta come trio. Il pubblico è come spesso accade in adorazione e il set convince tutti.

Ultimo set di questa lunghissima giornata è quello dei MANSION. Il pubblico comincia a scemare e il mix di magia nera in musica degli americani, per chi è ancora attento dopo tante ore di musica, è però una degna conclusione di giornata.

Ora di lasciare l’area e dirigerci verso il tendone, sempre affollatissimo dell’after fest, che anche stasera ci terrà compagnia fino alle prime luci dell’alba.

 

SABATO 1 GIUGNO

Ancora un po’ di sole ci accoglie all’arrivo al Tyrolen, per fortuna la pioggia non ci soprenderà nemmeno oggi. Ci perdiamo la classica asta, ma come detto, trovarci qui a mezzogiorno dopo queste lunghe giornate è sempre difficile.

Tocca ai THE RIVEN aprire la giornata, con un ruvido hard rock a tinte bluesy, che cominciano a scaldare gli animi dei pochi presenti a quest’ora, portandoli ancora in un piacevole viaggio nei seventies. Buona l’energia sul palco, hanno da poco dato alle stampe un debut omonimo, li terremo d’occhio.

Ci sono quindi i SOURCE, band fondata da Richard Lagergren dei Portrait con alcuni colleghi, che ha da poco lanciato una demo cassette e un 7”. Il loro set scorre con l’ombra dei Mercyful Fate che pervade le loro sonorità, che ci tengono compagnia in questo inizio di pomeriggio.

Il palco esterno ospita ora le ORKAN, altro nome non nuovo da queste parti (da non confondere con la band norvegese), facente parte dell’infinito filone delle prolifica cittadina di Goteborg. E quindi anche da loro ci aspetta un tuffo nei seventies, con tanto di sassofono.

Il clima si scalda ancora quando è il momento dei norvegesi BLACK VIPER, con il loro solido metallo ottantiano in cui echeggiano note degli Argent Steel. Un solido e convincente set per il combo di Oslo che agita a dovere il pubblico in sala.

Primo nome da “libri di storia” di oggi, quello dei belgi SCAVENGER, usciti allo scoperto a metà anni ’80, quasi subito spariti, sono riapparsi da poco con una nuova cantante, la coinvolgente Tine. Ma dov’erano rimasti nascosti tutto questo tempo?

L’ora di cena porta sul palco coperto gli HYPNOS. Band che ci porta diretta nei seventies con brani diretti, ruvidi, non sono solo un’altra band da Goteborg che vuole seguire la scia dei più famosi Graveyard, sono sicuramente uno dei nomi da tenere d’occhio della fiorente scena della west-coast svedese.

Questa giornata vede sul palco ben due nomi francesi, spuntano anche delle baguettes fra il pubblico che accoglie gli ADX calorosissimo. Il loro set di classicissimo metallo, solido, è quello di cui c’è sempre bisogno da queste parti. L’energia che trasuda dal loro live è travolgente e la band non perde l’occasione di scendere a suonare fra il pubblico verso la fine dell’esibizione.

Sono le nove quando i LORD VICAR. Il doom non è stato molto rappresentato in questa edizione e sicuramente loro sono il nome di punta di questo genere al Tyrolen quest’anno. E loro sono un nome che non delude certo i presenti in sala.

Altro appuntamento per veri esperti, quello con i NEPTUNE, una delle tante meteore degli eighties svedesi, che però, pur raggiungendo un discreto seguito nell’underground, non ha mai rilasciato album. Li ritroviamo sul palco principale e il loro set pur classicissimo e metallico senza uscire dagli schemi, è molto coinvolgente. Ottima prima pietanza della serata.

E’ il momento degli OCCVLTA, e con loro arriva anche il momento del set più estremo di tutto il festival. Il metal oscuro di questi Tedeschi ci accompagna verso il gran finale con ritmo sostenuto, anche se le energie cominciano a scarseggiare.
 

Il nome di punta di questa edizione, arriva quasi alla fine, verso mezzanotte, quando i SORTILÈGE salgono sul palco esterno a completare questa serata all’insegna del metallo francese. Come al solito il Muskelrock ci regala una chicca di quelle che difficilemente trovereste in questa posizione in altri festival, potevano lasciarsi sfuggire una data di questo nuovo “Amazone tour” da queste parti?! Certo che no! Le varie“Amazone”,“Chasse Le Dragon” e infine “Sortilege”, cantate a squarciagola dai presenti e la classe della coppia di cantanti sul palco – i membri storici della band sono affiancati al microfono da Lynda Basstarde dei Furies - l’indiscutibile ciliegina sulla torta di questa tre giorni, cancellando in un attimo i 33 anni di tempo che ci separano dal loro ultimo lavoro in studio.

Ultimissimo concerto di questa edizione, è quello dei SHAAM LAREIN’S, che però seguiamo distrattamente, tanto che dopo pochi pezzi siamo già in direzione dell’uscita, per riservare le ultimissime energie all’after show nel tendone.

Per l’ultima volta usciamo dall’area e fuori ci attende a sorpresa, una eclatante versione del rockkaraoke, dove in realtà il foltissimo pubblico invece di ascoltare chi a turno prova a cantare, cantando a squarciagola forma un grande coro che ci accompagna fino a tarda note (o mattina che dir si voglia), quando preferiamo tornare verso il B&B, qualcosina c’è anche domani e poi ci sarà il ritorno a casa.

Sì come capitato anche l’anno scorso, la Domenica, nella vicina chiesa, la cui parrocchia ospita anche docce e colazioni per i campeggianti del festival, si tiene una strana messa cantata. Quest’anno è KIMI KÄRKI dei Lord Vicar a proporre il proprio repertorio acustico solista armato di sola chitarra.

Finito questo ultimo pezzetto di festival, dobbiamo già rimetterci in strada per raggiungere Göteborg e fare rientro a casa. Con già la voglia di tornare l’anno prossimo, ma ricordate, Only The Strong Come to Muskelrock!!