Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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PRIMAL FEAR Machete Festival, Cosseria (SV) 26 Luglio 2014
testi e foto di
Ennesima e meritata riconferma di qualità per il Machete Festival giunto ormai alla sua terza edizione e che,tra proposte attinenti al metal ma riguardanti anche realtà alternative che vanno dal death trash fino al punk rock passando attraverso il gothic metalcore e il folk progressive, ha potuto fregiarsi quest'anno della partecipazione straordinaria dei Primal Fear nella veste di headliner della seconda serata.Il gruppo tedesco,veterano della scena power metal mondiale fin dal lontano 1997,si dimostra formazione compatta e quadrata. Una sezione ritmica serrattissima con il monumentale Matt Sinner al basso e l'inossidabile Randy Black (ex-Annihilator) alla batteria,ha fatto da sfondo ai riff muscolosi e bilanciati delle chitarre di Alex Beyrodt e del ritornato Tom Naumann al posto del defezionario Magnus Karlsson.
L'affiatamento dei due chitarristi ha regalato alla vasta platea assolo incendiari,sia individuali che in sincrono,evocando momenti intensi di un heavy metal le cui pagine indelebili sono state marchiate a fuoco da gruppi come Judas Priest e Accept,tra le influenze innegabili dei Primal Fear. Se a tutto questo si aggiunge un Ralph Scheepers in stato di grazia dal punto di vista vocale,si ha un quadro puntuale della grande esibizione fornita.Con ben nove albums al loro attivo i Primal Fear hanno saputo dosare in modo efficace la scaletta del concerto tra brani più risalenti,divenuti ormai dei classici del loro repertorio,e altri più recenti con una leggera predilezione per le tracce dell'ultimo"Delivering The Black",particolarmente adatte alla riproposizione in sede live.
Lo show parte con la sparata "Fatal Embrace",tratta da Jaws Of Death,perentoria per impatto ed energia sprigionata,subito bissata dall'adrenalinica"Alive & On Fire",impreziosita da un suono saturo e da una ritmica debordante.Se la proposizione della title track dell'ultima fatica in studio permette alle twins guitars di esprimere tutto il loro potenziale tecnico ,in "Nuclear Fire" la voce di Scheepers,tra toni ribassati e acuti impazziti,sembra davvero una clonazione di quella di Rob Halford, complice anche la stessa attitudine molto NWOBHM del pezzo.Sulle note di "Unbreakable pt.2" il pubblico partecipa ai cori con grande trasporto emotivo tanto da suscitare la fiera soddisfazione dei musicisti,ben visibile dai sorrisi dipinti sui loro volti.
Il punto più elevato dell'esibizione viene però raggiunto dall'epica "One Night In December",vera e propria minisuite intrisa di atmosfere cangianti,ora sostenute ora cadenzate,cantata all'unisono dai presenti e contraddistinta dall' imponente ed evocativa mimica di Scheepers.Neppure il tempo di riprendersi dalle forti sensazioni provate e subito si diffondono nell'aria le sirene introduttive di "Angel In Black",paragonabile ad un pugno in faccia per velocità e cattiveria espresse.I Primal Fear appaiono tecnicamente innecepibili in brani come l'hit single "Delivering The Black",mid tempo incendiato da un ritornello esplosivo e con Scheepers a muoversi con disinvoltura sorprendente su registri vocali elevatissimi,e nell'incontenibile "Chainbreaker",terremotante per riffs taglienti e che scatena un headbanging forsennato sotto il palco.Ciò che colpisce è l'evidente divertimento che la formazione prova nel suonare e nel ricevere di rimando il responso entusiastico del pubblico.Già durante il soundcheck pomeridiano i Primal Fear hanno riscaldato la platea con una puntigliosa messa a punto dei suoni e lo stesso Scheepers è stato protagonista di un divertente siparietto,poi riproposto durante il concerto,in cui ha intonato"Notti Magiche" di Bennato/Nannini quasi a sottolineare la continuità ideale degli attuali campioni del mondo di calcio con quelli di Italia 90.
La coreografica "When Death Comes Knocking",introdotta da un delizioso arpeggio iniziale e arricchita da un break arabeggiante,e la classica "Metal Is Forever",furioso inno metallico da spezzacollo assicurato,esaltano per i loro assolo vertiginosi sottolineati da una batteria tanto dirompente quanto tecnica e precisa.Mentre l'anthemica "Running In The Dust" ci riporta alla mente i Priest più ispirati,il concerto volge alla sua conclusione con i due bis finali.Grande è infatti il momento di pathos originato dalla ballata "Fighting The Darkness" con le note di pianoforte che esplodono in un toccante ritornello,giusta introduzione all'epilogo rappresentato dalla marziale "Bad Guys Wear Black".Quest'ultimo brano,rabbioso e potente,con la ripetizione ad alta voce del chorus "Bang your head and never turn it down" lascia i fans accorsi esausti e soddisfatti e spegne le luci su un'esibizione di elevato spessore. Un apprezzamento sincero e dovuto,nella caldeggiata speranza di un arrivederci al 2015,è da tributare alla perfetta pianificazione dell'evento (gratuito!)da parte della direzione artistica del Machete Festival,un gruppo di ragazzi entusiasti che,animato da una passione genuina per la musica,nel corso di un anno ha prodigato tutte le proprie energie,anche economiche,a far si che la macchina organizzativa potesse raggiungere un simile livello di notevole professionalità. Setlist Fatal Embrace Alive & On Fire Delivering The Black Nuclear Fire Unbreakable pt.2 One Night In December Angel In Black When Death Comes Knocking Chainbreaker Running In The Dust Metal Is Forever Encore: Fighting The Darkness Bad Guys Wear Black
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