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SAXON + Ac Angry Factory, Milano 16 Maggio 2013
testi e foto di Ho perso il conto dei concerti dei Saxon a cui ho assistito, ma poiché dall'ultima volta sono passati ben tre anni, è giunta l'ora di rimediare. Un paio d'ore abbondanti prima dello show troviamo in coda più metallari attempati che ragazzini, ed effettivamente l'età media della serata sarà abbondantemente over 30. L'atmosfera è rilassata e ad un certo punto un cordiale Nigel Glockler fa capolino in bermuda e ciabatte a gustarsi un po' di sole. Sono le 20 esatte quando giunge il momento dei tedeschi AC ANGRY. "AC" suppongo stia per Alan Costa, chitarrista e vocalist della band che tra un pezzo e l'altro si rivolge al pubblico in itaiano fluente, segnale di una chiara origine tricolore. In fondo è quel che colpisce di più di questo quartetto autore di un hard rock grintoso e diretto, divertente in sede live ma che non riesce a far breccia e scorre senza lasciare traccia. In ogni caso una buona mezz'ora di riscaldamento. SAXON L'intro "Procession" accompagna l'ingresso degli stalloni britannici che attaccano con "Sacrifice" è "Wheel Of Terror". L'ultima release è davvero valida e giustamente i nostri ne proporranno altri brani, ovvero "Stand Up And Fight", "Guardians Of The Tomb", "Night Of The Wolf" e "Made In Belfast", con Paul Quinn che va ad imbracciare la chitarra doppio manico. Sono invece le chitarre acustiche a farla da padrone in "Iron Wheel", che insieme ad una riuscitissima e poderosa "Solid Ball Of Rock" ed a"Conquistador" (dilatata dal drum solo di Glockler) citano la parte centrale della carriera dei britannici. Ovviamente non possono mancare i classici, alcuni scelti al ballottaggio (il pubblico decreta "Motorcycle Man" su "Dallas 1pm"), altri richiesti con tanto di cartello ("And The Bands Played On"), altri doverosi, da "Heavy Metal Thunder" a "747 Strangers In The Night". Sulla prestazione dei cinque poco da dire, sono una garanzia, ennesima dimostrazione di classe e passione per il proprio lavoro anche in una location minuscola come il Factory. Rispetto al passato mi è sembrato meno scatenato Nibbs Carter, defilato sulla sinistra e dedito soprattutto ai cori, mentre Scarrat non esitava ad avvicinarsi pericolosamente al pubblico (non c'erano transenne), al contrario del sempre compassato Quinn. Alla sua veneranda età Biff è ancora capace di saltellare e fare headbanging, ed ho anche l'impressione che canti meglio rispetto ad una decina di anni fa. Ci si avvicina alla fine con i grandi classici, con "Wheels Of Steel" inframmezzata dai giochetti col pubblico e dalla presentazione della band, seguita dai bis "Crusader" e Denim And Leather", e a concludere una "Princess Of The Night" a velocità supersonica, praticamente una versione alla Ramones.
Scaletta: Procession (Intro), Sacrifice, Wheels Of Terror, Power And The Glory, Heavy Metal Thunder, Made In Belfast, And The Bands Played On, I've Got To Rock (To Stay Alive), Night Of The Wolf, Conquistador (With Nigel Glockler Drum Solo), Iron Wheels, Solid Ball Of Rock, Stand Up And Fight, Motorcycle Man, Guardians Of The Tomb, 747 (Strangers In The Night), Strong Arm Of The Law, Wheels Of Steel, Crusader, Denim And Leather, Princess Of The Night |
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