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Recensione: The 11th Hour “Lacrima Mortis”

The 11th Hour "Lacrima Mortis"

(Napalm/Audioglobe)


Per Chi Ascolta: Doom metal, Cathedral, While Heaven Wept.

Dopo il debutto del 2008, “Burden of Grief”, la one-man band di Ed Warby giunge al secondo album e continua a proporre il suo doom inquietante, ma arricchito da una certa melodia. Pim Blankestein degli Officium Triste ha prestato la sua voce per il growl. “We All Die Alone” si apre su tristi noti di piano e violino e continua intonando una triste marcia in cui voce pulita e aggressiva si mescolano in un clima marziale. Nella stessa scia la seguente “Rain on Me”, salvo essere interrotta da un break di piano a circa metà traccia a ingentilire brevemente la canzone, che prosegue tra riff oscuri verso l'inquietante finale che vedrei benissimo in un film thriller. In “The Death of Live” si sentono fortissimi gli echi degli While Heaven Wept, formazione doom statunitense, specie nella maniera in cui sono articolate le tastiere e le linee vocali pulite. A distinguerla solo la prensenza del growl e i riff di chitarra più heavy. “Tears of The Bereaved” è la traccia più lunga dell'album e alterna momenti più sostenuti ad altri più funebri. Un pianto di donna ci accompagna poco prima della metà, in una lenta camminata dai toni grigio intensi che termina con poche note di pianoforte. “Reunion Illusion” manca invece della melodia che si era riscontrata nelle precedenti e acquista vigore solo nel finale. Classico pezzo doom. Lo stesso dicasi per “Nothing But Pain”, salvo per il violino che compare negli ultimi secondi della canzone. “Bury Me” è una sorta di outro, solenne e maestoso, meno cupo che il resto dell'album, quasi commovente potremmo dire. In sintesi, “Lacrima Mortis” è un ottimo album per gli amanti del genere, un'uscita di valore che non può che arricchire la bacheca di ogni buon doomster.


 

Momento D'Estasi: L'apertura di “We All Die Alone”.

Colpo Di Sonno: Non per chi ama il genere.