Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
|
Alien "Eternity" (AOR Heaven)
Per Chi Ascolta: Alien, Journey, Toto, AOR La band svedese da culto Alien pubblica il loro primo full-lenght album da quando la classica line-up si è riunita, dopo la parentesi del 2005 quando su "Dark Eyes" figuravano i soli Tony Borg (ch) e Jim Jidhed (vc) insieme ad altri nuovi membri. Nel 2010 Tony e Jim hanno unito nuovamente le loro forze, ma questa volta insieme agli originali muisicisti Ken Sandin (bs), Jimmy Wandroph (tast) e Toby Tarrach (bt). Il frutto di tale rinascita è semplicemente stupendo, il miglior disco degli Alien da quello omonimo di debutto del 1989 dal quale ne resta al di sotto giusto per un pelo. Come sul citato album, anche in "Eternity" la band si avvale dell'aiuto di Pam Barlow e Janet Minto per la redazione di alcuni testi. Giusto la voce di Jidhed (più roca e più controllata) ed il suono moderno sono i veri punti di differenziazione da "Alien", col quale le dodici nuove canzoni condividono il gusto per belle melodie, fragranti armonie vocali, la proposizione di splendide arie AOR anni ottanta. Sin dall'opener "In Love We Trust" si respirano rinfrancanti sonorità che nulla aggiungono a quanto già scritto nel prezioso libro dell'AOR/Melodic Hard Rock, ma che classe e potenza espressiva, con quegli echi di Toto e Journey filtrati attraverso la grande personalità del quintetto svedese che faranno la gioia degli amanti del genere! "Unbroken" è più secca e dura, sottolineata da un ritmo più veloce ed un Hammond bello pieno, ma il refrain è puro miele alla Bryan Adams del suo periodo migliore, mentre "Love Will Lead Me Home" (simile per ritmo ed intensità) mi ha ricordato la fierezza dei Magnum con una citazione neanche tanto nascosta di "(I Just) Died In Your Arms Tonight" dei Cutting Crew nel ritornello. "I Believe" è un'emozionante e toccante power-ballad fra Bon Jovi ed il primo Jimi Jamison (Survivor) solista, un brano di spessore la cui intensità contrasta con la mediocrità di "Summer Of Love", rock-tune piuttosto anomimo e poco ispirato, salvato dagli assoli di Borg, ma vi è davvero poco di più. Molto meglio "What Goes Up", dal groove quasi funky e dal feeling fra i Toto (era Joseph Williams) e Billy Squier, e "I'm A Fighter", tempo medio orecchiabile e piacevole con belle melodie vocali, ma è con "Wildheart" e "Liar Liar" che Borg prende decisamente in mano la guida delle canzoni e le porta su binari più elettrici e duri, lasciando giusto spazio nel ritornello a linee vocali più catchy, in particolare nella seconda che risulta adattissima ad un prolungato sing-along a squarciagola. I Journey di "Raised On Radio" si materializzano nell'ariosa e ultra-melodica "Look At Us Know", mentre la pulsante "Burning Heart" suona come una versione 'alienizzata' degli ultimi Rainbow, quelli più americanizzati, con le ultime note affidate all'intimo lento "In Truth", concentrato di emozioni e malinconiche suggestioni magistralmente interpretate da un Jidhed in gran forma. A parte qualche piccola incertezza, "Eternity" è un disco che perpetua con dignità e maestosità la storia di una band che giusto 25 anni fa conobbe il picco della popolarità. Non è facile dopo tanto tempo presentarsi con materiale all'altezza di tanto passato, ma gli Alien ce l'hanno fatta ed oggi godiamoci questi saporiti frutti!
Massima Allerta: Love Will Lead Me Home, In Love We Trust, Unbroken, In Truth Pelo Nell'Uovo: una mediocre Summer Of Love (non avremmo sofferto la sua esclusione dal cd) e qualche 'citazione' di troppo, ma giusto per trovare questo famoso ago nel pagliaio
|
|||
|
||||
|