Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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All Time Low “Don’t Panic” (Rude Records)
Al quinto ellepì e con ancora addosso le bruciature di una fugace, tutt’altro che memorabile, esperienza major, gli All Time Low si prefiggono sempre il solito obiettivo: scrivere la perfetta pop-punk song per far volare in alto sia i cuori dei teenagers che le classifiche statunitensi. Missione compiuta? Sembrerebbe proprio di sì, visto l’ uno-due piazzato da “The Reckless And The Brave”, anthem tra Yellowcard, Green Day ed un pizzico - che non guasta mai - di Butch Walzer, come pure dalla disillusione nostalgica espressa in “Somewhere In Neverland”. Vanno a bersaglio anche “Backseat Serenade” e “If These Sheets Were States”, mentre le crepe di un’ispirazione in improvvisa picchiata affiorano in “So Long Soldier” e “The Irony Of Choking On A Lifesaver”, zeppe di impietosi segnali deja vu. Il cui contraltare è invece rappresentato dalla riuscita “Outlines”, non a caso frutto della partnership con Patrick Stump (Fall Out Boy) ed imbrillantinata dai controcanti di Jason Vena degli Acceptance. Una rapida ripresa questa ribadita da “Thanks To You”, “For Baltimore” e dall’impetuoso crescendo di “So Long, And Thanks For All The Booze”, sospinta da un drumming possente su cui si vanno ad incastonare sferzanti chitarre. Tornati all’ovile indie ed ad una dimensione più consona, Alex Gaskarth e soci sicuramente riconquisteranno il loro giovane seguito, rimasto alquanto deluso dalla precedente uscita. Dubito possano suscitare l’interesse di altri, ma in fondo nemmeno credo che ciò li riguardi
Massima Allerta: Almeno tre/quattro potenziali singoli Colpo Di Sonno: “The Irony Of Choking On A Lifesaver”
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