Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Antonius Rex “Hystero Demonopathy"

 

Antonius Rex “Hystero Demonopathy"

(Black Widow Records/Masterpiece)

e lode!


Per Chi Ascolta: heavy doom and progressive dark.

Mastro Bartoccetti dixit : “..come è possibile valutare un album in base all’artista che lo ha composto e inciso e non nella sua obiettiva estetica o meno?....” e ancora “non posso non classificarti fra gli schizofrenici bipolari con un DNA paranoico e comunque…”. Alla prima affermazione rispondo che comunque a mio giudizio,l’estetica apparente della musica è per forza di cose “specchio” di chi la compone, tenendo ben presente però che in fin dei conti,chi usufruisce di tale estetica , e rispondo così alla seconda, non può e non deve porsi ad essa scevro del suo “viverla” a livello spirituale e sensitivo. In questo senso,il nuovo lavoro di Mastro Antonio è a mio parere l’alfa e l’omega della sua creatività,essendo “Hystero Demonopathy” la summa cum laude dello spirito gotico-progressivo degli Antonius Rex e l’essenza heavy doomy and dark dei propedeutici Jacula dell’immenso “In Cauda Semper Stat Venenum”al quale si ricollegano l’iniziale,pumblea e solenne title track e l’altrettanto macabra “S uicide Goth”: invero superbo il connubio fra lo splendido inciso di piano ad opera di Rexanthony,le leggiadre ma profondamente malinconiche acoustic guitars di Mastro Antonio e le diaboliche vocals che ne sottolineano l’ancestrale divenire Che trova la sua catarsi nella perversa e demoniaca “Are Mine” che alterna spettrali acoustic guitars , sacrali aperture d’organo e vocals dall’oltretomba a un crudele riffing heavy dark di rara bellezza evocativa che si sublima in solos laceranti che davvero straziano l’anima precipitandola nell’abisso di dolore della sognante “Disincantation”: impossibile descrivere la bellezza del piano che ne disegna l’incedere space and prog,impreziosito vieppiù da un folle recitativo,incastonato fra turgide keyboards e languide acoustic guitars che nella seguente “Demonic Hysteria”acquistano un furore heavy doom da tregenda ,contribuendo poi all’ossessiva rendering della gotica e perversa “The Devils Nightmare”. Ancora Rexanthony sugli scudi ,in eterna battaglia con il geniale padre che si produce ancora in un solos da brividi ,prima che la malinconica dolcezza del figlio e la follia Esoterica del padre, confluiscano nella tenebrosa e languida “Witches” e nell’altrettanto gotica, onirica, ma dannatamente triste, bellissimo il recitativo che la caratterizza, “The Fatal Letter”. Conclude il tutto “Possaction”,finale della drammatica storia di possessione demoniaca della sfortunatissima Sandra B. La produzione è a dir poco stupenda e la grafica davvero degna del capolavoro che descrive…invero difficile da descrivere anche per lo schizofrenico bipolare che ha osato scriverla...Prosit!!!!!!!!!!!!