Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: I Compagni di Baal “I Compagni di Baal”

 

I Compagni di Baal “I Compagni di Baal”

(Jolly Roger Records/Masterpiece)


Per Chi Ascolta: Heavy Dark and prog./font>

Se il demo d’esordio “La Strada è ancora Lunga” del 2010 era degnissimo esordio, l’omonimo lavoro odierno conferma in pieno tutte le qualità tecnico - compositive del gruppo marchigiano formato da Luca Finaurini on vocals,Diego Brocani e Giorgio Pantaloni rispettivamente bass and drums e da Daniele “Iommi” Carnali on guitars. Il sound del gruppo spazia fra latenti influenze del progressive italiano dei ’70 quali il Banco del Mutuo Soccorso del primo omonimo lavoro, i New Trolls di “Canti di Innocenza, Canti d’Esperienza”, Metamorfosi , De De lind e una dose letale del lato oscuro della Nwobhm… Angelwitch e Witchfinder General in primis. Ma non è ancora finita perché il tutto viene poi rielaborato secondo l’ottica progressive dark di gruppi quali Malombra, Zess, Il Segno del Comando e Ianva, questi ultimi soprattutto per la metrica delle bellissime liriche in lingua madre e….. violentato da micidiali riffing guitars immolati sull’altare dei sacri Black Sabbath, unica cosa questa che li accomuna all’Impero delle Ombre. L’iniziale “R.I.P.” è davvero propedeutica in tal senso: incalzante nell'incedere possente e sabbatico, grazie al riffing di Daniele, che comunque non disdegna ficcanti puntate nel prog a livello solista, sul quale si innestano vocals assai ispirate e dal vago sapore neofolk, viene impreziosita dall’ epico intervento di Giovanni Cardellino e dalle superbe keyboards dell’altro ospite Stefan Secli che donano al tutto un grandioso flavour seventeen.Ancora le keyboards, questa volta space oriented, introducono l’altrettanto durissima “L’Orrore Che Abita In Me”,autentico molock di heavy dark allo stato selvaggio che unisce in un sacrilego abbraccio Black Sabbath e Ianva ai quali sembrano almeno all’apparenza dedicate la suadente “Oltre La Luna” e l’altrettanto sognante e vagamente progressiva “Fra Potere E Libertà” se non fosse per le rocciose digressioni hard and heavy che ne squassano il flavour progrche spesso e volentieri si arricchisce di preziosi input neo folk . Confesso che mi ha commosso “Nell’Oscurità”, che all’iniziale sognante prima parte contrappone fantasmagoriche incursioni nell’hard rock appena venato di dark dei miei amatissimi De De Lind,ai quali pure il testo,declamato da par suo da Giovanni Cardellino fà riferimento , pur non disdegnando oniriche digressioni davvero degne degli Ianva . “Sepolto sotto un cielo” mette in evidenza sia le ispirate vocals di Luca che la duttilissima ma martellante sezione ritmica,per una track che ancora alterna momenti di progressive ancestrale a potentissime aperture heavy hard. Conclude un grande cd “La Danza Del Sangue” altro viscerale episodio di hard and progressive rock impreziosito dal vibrante inciso di chitarra e dal tumultuoso “in crescendo” che la caratterizza.Ottima la produzione e di sicuro effetto la grafica per cui...Buy Or Die!!!!