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Baltimoore "Back For More" (BLP Music)
Per Chi Ascolta: Hard Rock Con una ultraventennale e travagliata storia alle spalle, Björn Lodin e la sua principale creatura Balimoore tagliano il traguardo del dodicesimo album, un percorso che il cantante/compositore svedese ha intrapreso dopo aver lasciato i Six Feet Under, cambiando di frequente sia i compagni di viaggio che la propria collocazione, con diverse interruzioni per provare nuove 'case' come successo con Vision (insieme a Lars Eric Mattson), H.A.R.D. e Balls, ad esempio. Le dieci nuove e ruspanti canzoni vedono Björn Lodin insieme a Mats Attaque (ch), Klas Anderhell (bt), Örjan Fernkvist (tast) e Weine Johansson (bs), un quintetto che propone un hard rock dei tempi migliori, ma senza alcun intento nostalgico, grazie ad una apprezzabile freschezza compositiva ed esecutiva, e l'aggressiva opener "Cry Out For Innocence" ne è felice testimonial con quella potenza sparata senza pudore dagli speakers, ma un'anima che odora di MSG ed Uriah Heep. "Don't Say No" è più accattivante ed orecchiabile, con un Attaque che conferma anche in questo brano le proprie doti di virtuoso e di gran macinatore di riffs, capacità che rendono godibilissimo il tempo medio "Until The End Of The Line" che richiama l'attitudine degli Europe di "Wings Of Tomorrow". Dando per vero quanto riportato sul promo-sheet che alcuni brani erano stati composti per gli H.A.R.D., sono portato a pensare che "Are You Onto Me" sia uno di questi. Si tratta di un episodio meno immediato degli altri, ma non inferiore quanto ad aggressività, temperamento e ruvidità. "Break Into Something New" e "Means To An End" cambiano registro che diventa più orecchiabile e ruffiano, sorta di mix fra REO Speedwagon, UFO e Bonfire, buon diversivo alla matrice sinora elaborata da Lodin, e la stessa sorte tocca alla distensiva "Sunshine In The Rain" che recupera alcuni temi AOR dei primi albums dei Baltimoore. "Gun Of Doom" si basa su un riff ipnotico e ripetitivo sul quale la band costruisce delle interessanti variazioni armoniche e melodiche, sfociando in un refrain davvero piacevole ed indovinato. Il tempo rallentato di "Say It Like It Is" consente a Lodin e Attaque di proporre una sorta di 'botta e risposta' fra voce e chitarra su trame sonore che richiamano in qualche maniera i Bad Company. La titletrack chiude l'album col riff principale ispirato ad un tradizionale motivo folk svedeso, reso in chiave hard rock contemporaneo. Una prova solida, ruvida quando serve e melodica all'occorrenza, con tanti spunti di interesse anche per chi richiede un guitar-playing di livello e sufficientemente fantasioso. Non conformandosi troppo ai trend di maggior rilievo di ieri e di oggi, "Back For More" (il cd) potrà non soddisfare alcuni fans, ma chi vuole quel qualcosa di diverso troverà gustoso pane per i propri denti.
Massima Allerta: quasi tutto il cd Pelo Nell'Uovo: non è un capolavoro, ma quanta classe e bravura in queste dieci canzoni!!!
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