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Recensione: Blind Guardian "Beyond The Red Mirror"

Blind Guardian "Beyond The Red Mirror"

(Nuclear Blast)

Per Chi Ascolta: metal sinfonico, Kamelot, Nightwish, Epica

Quando ho iniziato a leggere le prime note sul nuovo disco dei bardi di Krefeld, "tre cori, due orchestre, novanta musicisti.." mi è sembrato di tornare ai tempi delle faraoniche campagne acquisti dell'Inter di Moratti. Se ci aggiungiamo un concept che va a proseguire il percorso lasciato in sospeso venti anni fa con "Imaginations...", l'effetto è quello dei proclami di inizio stagione, trionfi al momento annunciati solo dai titoloni dei giornali da leggere sotto l'ombrellone. Alla prova del campo, ehm dello stereo, come si comporta "Beyond The Red Mirror"? Si parte subito con "The Ninth Wave", suite di nove minuti, che alterna una strofa più recitata che cantata, ad un ritornello abbastanza riuscito, giocoso con i suoi cori alla Queen. Belli come sempre i fraseggi di Olbrich, che si rivelano il vero punto di unione tra i Blind Guardian di ieri e quelli di oggi. Dei Blind Guardian tradizionali, qualcosa c'è su questo lavoro. Per esempio "Prophecies", mid tempo incisivo che non sfigurerebbe in "Nightfall...."; mentre "Ashes Of Eternity" e "The Holy Grail", per velocità e durezza, portano le lancette del tempo ancora più indietro. Il resto, purtroppo, è un lotto di canzoni elaborate, ben strutturate, eleganti nella forma, ma che non decollano. Si arriva alla traccia numero nove, "Miracle Machine", un delicato intermezzo per piano e voce, e si fatica nel dare punti di riferimento all'album. In chiusura un'altra suite, "Gran Parade", più stucchevole e pretenziosa dell'opener, non fa che ribadire le sensazioni fin qui provate, un mix di ammirazione e distacco. Gli sforzi profusi in fase di composizione e registrazione risultano ben ripagati; se ascoltati su di un buon impianto e al giusto volume, i passaggi orchestrali hanno una resa strepitosa ed è percepibile anche da un dilettante la cura negli arrangiamenti. Se siete il tipo di ascoltatore a cui piace godersi il disco nel dettaglio questo album vi soddisferà. Se, invece, cercate l'immediatezza, finito l'ascolto andrete a cercare "Tokyo Tales" nella colonna porta cd.


 

MASSIMA ALLERTA: le influenze di “Imaginations ...” in “Prophecy”
COLPO DI SONNO: Troppa forma e poca sostanza