Speciale Muskelrock 2019


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Ciao Alex!


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Recensione: Blood Red Saints "Speedway"

Blood Red Saints "Speedway"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock/AOR/Rock FM

La nuova super formazione britannica di melodic hard rock/AOR Blood Red Saints ha visto la luce sul finire del 2014 per volontà del cantante Pete Godfrey e del bassista Rob Naylor (ANGELS OR KINGS).Godfrey,debuttante l'anno scorso sul disco d'esordio degli In Faith e pronto oggi a porre in essere un proprio gruppo,si è attorniato per l'occasione del chitarrista Lee Revill,già noto per la sua partecipazione al secondo disco solista del vocalist dei TEN Gary Hughes,e del batterista Pete Newdeck,qui anche in veste di produttore,conosciuto per i suoi trascorsi nelle fila degli Eden's Curse e dei Killers di Paul Di'Anno.Perlomeno curiosa è l'origine del monicker,derivante da una leggendaria squadra motociclistica statunitense formatasi a Brooklyn nei lontani anni venti e capeggiata dal carismatico Freddie Rendetti.Speedway si apre sulle note della vivace "Kickin' Up Dust",canzone orecchiabile che con la successiva rocciosa "Mercy" funge da apripista trascinante di questo fresco debutto.La partecipazione alla scrittura di due brani da parte dei fratelli James e Tom Martin ci riconduce sui territori melodici dei VEGA,e mentre i BAD ENGLISH fanno capolino nella serrata "Better Days",la ballata "Love Set Me Up Again"contiene più di un richiamo al repertorio dei primi BON JOVI e dei PRIDE OF LIONS.Se la voce godibilissima di Godfrey ricorda quella di Harry Hess degli HAREM SCAREM nel pianistico lento finale "Faith",gli echi della musica degli FM("Wrapped In These Arms"),dei FOREIGNER("Best Of M") e dei DARE sono molteplici durante tutto lo svolgimento del disco. Chi desidera ascoltare un album di british AOR di classe non si lasci scappare quest'uscita.


 

Massima Allerta: il "Love Set Me Up Again",superba ballata dall'intenso sapore anni ottanta

Pelo Nell'Uovo: se proprio bisogna trovarne uno è legittimo domandarsi se costituisca un limite per i BRS focalizzare la propria proposta musicale sulla riproposizione, talvolta quasi pedissequa,di trademarks compositivi già offerti in passato da grandi gruppi del settore e attingere di conseguenza in modo più o meno consistente al repertorio di questi ultimi.La risposta all'ascoltatore