Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Casablanca “Apocalyptic Youth” (Rocket Song)
I Casablanca sono una realtà abbastanza nuova nel panorama rock svedese, sulla scena da circa un paio d’anni, ora al proprio primo full lenght. Dalla loro parte gioca però sicuramente l'esperienza, con la presenza di un chitarrista di una certa fama come il californiano, ma svedese d'adozione, Ryan Roxie (Alice Cooper, tanto per citare una collaborazione a caso, così come Electric Angels, Gilby Clarke...), e la ormai solita, per le band svedesi del momento, presenza di Chris Laney in produzione. E la formazione stessa è composta da nomi non del tutto nuovi, si tratta infatti di una mezza superband nordica, la cui line-up parte dalla batterista Josephine Forsman (Sahara Hotnights), passa per il bassista Mats Rubarth (stella calcio svedese!), la chitarra di Erik Stenemo (Melody Club) ed i vocalizzi carismatici e puntuali, nonchè flessibili, di Anders Ljung (Space Age Baby Jane). Il risultato di questo mix è un album divertente e frizzante, pezzi brevi, immediati, e tanti riferimenti al passato, certo, ma senza cadere nel banale: in fondo il punto di forza del disco è sicuramente la semplicità delle soluzioni. Ma quando le cose son fatte bene, non servono inutili giri a vuoto per accendere la miccia… Diversi pezzi si propongono subito in evidenza per refrain forti e immediati, quello che non mancano sono infatti i momenti riusciti e che si stampano in testa in breve tempo, e di certo una certa varietà nella proposta non manca, partendo dagli immancabili Kiss, citando chiaramente i 70s, sfondando nel sunset strip, citando gli Hanoi Rocks, con anche qualche brevissima puntata verso lidi più poppeggianti e leggeri, senza però perdere una certa indole hard rock, seppur molto melodica. Un disco che scorre via veloce e leggero nell’aria, si fa ascoltare con piacere, si fa canticchiare il giusto, di sicuro ben giocato con l’esperienza degli attori in campo. E l’energia non manca, partendo da pezzi come l'incalzante “Deliberately Wasted”, la semplice e diretta “Secret Agents Of Lust” o la moderna –ma non troppo- e catchy “Rich Girl”, per culminare nei cori trascinanti di “Love and Desperation”. Carne al fuoco ne portano comunque molta, di certo se volete un disco divertente e non troppo “impegnativo”, con le giuste melodie e la giusta energia positiva, questo potrebbe fare per voi!
Momento D'Estasi: Non c'è un vero pezzo debole, tanti bei momenti sparsi qua e là, su tutti “Love And Desperation”! Pelo Nell'Uovo: Lo stesso per tutte queste “superbands”: ci sarà il tempo di mandare avanti per bene questo progetto?
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