Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Crosses "Crosses”

Crosses "Crosses"

(Sumerian Records)

Per Chi Ascolta: Deftones, Team Sleep & co.

Messi (per ora) da parte i Deftones, Chino Moreno ne approfitta per esordire sulla lunga distanza col side project Crosses. Che, per molteplici ragioni, si rivela una sorpresa. Dimenticate le sfuriate al calor bianco e la potenza inaudita sprigionate dalla band di appartenenza, qui a prevalere è il carattere meditativo del cantante di Sacramento. Non necessariamente un male, anzi. Infatti, il dubstep goth (o electronic doom, a seconda dei punti di vista) di "This Is A Trick" trasporta immediatamente in un'atmosfera spettrale, fatta di chiaroscuri, in cui si snoda un basso sensuale (courtesy dell'ospite Duff McKagan). "Thholyghst", matura alternanza di pieni e vuoti, fa centro al primo ascolto grazie all'(impensabile) ritornello melodico sospinto da un groove grandioso. Il medesimo impresso a "Bitches Brew", dagli evidenti umori Krautrock. Ottima pure "Trophy", in scia agli Smashing Pumpkins più sperimentali, il cui compito è traghettare a "The Epilogue" (non a caso, il singolo che sta volando alto nelle charts americane), meraviglioso mix U2-Cure dai contrappunti Depeche Mode, forte di una ispiratissima interpretazione vocale. Sugli stessi livelli altresì "Bermuda Locket", ossia il brano che George Michael non riesce a scrivere da anni, ennesimo colpo vincente di un arsenale sonoro apparentemente inesauribile. Prova ne siano tanto "Frontiers", incursione nei Faith No More di fine carriera, quanto il dream pop-rock di "Option". Premesso che una traccia come "Black Stallion" non sarebbe dispiaciuta a Gary Numan, si resta a bocca aperta davanti a "Prurient", sorta di "Deftones meets A Perfect Circle" in grado di lanciare definitivamente in orbita un album luminoso quanto una stella cadente nella notte. Crosses: un'autentica rivelazione.


 

Massima Allerta: "The Epilogue"

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