Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: The Dangerous Summer “The Golden Record”

The Dangerous Summer "The Golden Record"

(Hopeless Records)


Per Chi Ascolta: Emo, ma non solo

Con un titolo (si spera per loro) profetico, ci si accosta fiduciosi al terzo lavoro dei Dangerous Summer, pronto a bissare il magnifico esordio "Reach For The Sun" (2009), che tanto aveva fatto spellare le mani alla critica, sottoscritto incluso. Ricevendo, di contro, una risposta di pubblico tangibile, eppure non di massa. L'incipit, affidato al primo estratto "Catholic Girls", indica il nuovo corso dei Nostri, legato sì al passato ma con chitarre ulteriormente cesellate su cui si staglia l'enfatica ugola del mastermind AJ Perdomo. Che inizia a calare gli assi nella spettacolare miscela emo/new wave di "Sins", in un crescendo a metà tra Wheezer ed U2 e "Drowning", costruita intorno ad un riff ipnotico ed al groove garantita dalla performance dell'irrefrenabile batterista Ben Cato. "Knives" si accoda, sfruttando la scia del predetto gioiello: una sorta di Coldplay (vedasi i cori) con meno puzza British sotto il naso e più sfoggio di muscoli, mentre "Miles Apart", sin dai primi accordi, fa nuovamente venire in mente una versione riveduta, corretta ed edulcorata di Bono Vox & co. Riuscitissima anche "Honesty", potenziale singolo da far strabuzzare gli occhi, quasi un'outtake del menzionato "Reach For The Sun", fra armonie incrociate, vocalizzi appassionati griffati dal solito Perdomo e crescendo imperioso che alterna pieni a vuoti, espressione di una scrittura ormai matura e consolidata. "We Will Wait In The Fog", dallo start un po' Foo Fighters, vira invece verso l'anthem da stadio e "Into The Comfort" suona come i Pogues del ventunesimo secolo. Le finissime architetture chitarristiche su cui si imperniano sia "I'm So Pathetic", quanto la seducente "Anchor", ribadiscono le indiscusse qualità di una band che attende solamente il meritato riconoscimento del grande pubblico


 

Momento D'Estasi: "Drowning", "Miles Apart" e "Honesty"

Colpo Di Sonno: Assolutamente no