Speciale Muskelrock 2019


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Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Deathstars "The Perfect Cult"

Deathstars "The Perfect Cult"

(Nuclear Blast)

Per Chi Ascolta: industrial con sfumature dark

A distanza di cinque anni tornano nei negozi i Deathstars, anche se non si può certo dire che in questo lasso di tempo gli svedesi siano rimasti inattivi, grazie ad un'intensa attività live e alla raccolta celebrativa uscita nel 2012. Perso per strada il chitarrista Cat, i nostri proseguono come quartetto senza snaturare la formula del fortunato "Night Electric Night". Ormai definitivamente alle spalle le influenze estreme degli esordi, il cantato tenebroso di Whiplasher racconta storie di eccessi, paure e decadenza accompagnato da un sound all'avanguardia, a tinte oscure e compassato. Il disco è molto omogeneo, e le dieci tracce che lo compongono non presentano sostanziali differenze tra loro, ulteriore dimostrazione di assestamento su di uno stile ormai acquisito, per un pubblico ampiamente consolidato. Tempi medi con chitarroni moderni e spruzzate di elettronica, abbinati ad un gusto melodico sempre immediato ed efficace. Si va dalla ipotetica hit in discoteche dark "Explode", alla velocità della title track; dagli accenni pop anni 80 di "All The Devil's Toy" alle chitarre hard rock di "Ghost Reviver"; anche se a farla da padrone, alla fine, è il dark-industrial ben rappresentato da pezzi come "Asphalt Wings" e "Track, Crush & Prevail". La dolce "Noise Cuts" chiude un disco che rilancia una delle band più interessanti dell'ultima decade, anche se, probabilmente, il loro periodo d'oro e l'interesse per un certo tipo di sound sono ormai in declino.

Massima Allerta: la velocità della title track

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