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Deridian "Limbo" (autoprodotto)
Per Chi Ascolta: metal sinfonico, Rhapsody Of Fire Con "Limbo" i milanesi giungono al quarto album in studio; questa volta è la band gestirsi autonomamente senza il supporto di case discografiche, per un lavoro che vede l'ingresso in formazione del vocalist Ivan Giannini e del bassista Luciano Severgnini. Il primo impatto con "Limbo" non può che evocare i Rhapsody Of Fire, dai quali i nostri attingono a piene mani, senza però avere i mezzi per riprodurre con pari magniloquenza cori e sinfonie. Per fortuna l'heavy metal non si nutre solo di produzioni bombastiche, quello che contano sono idee e melodie e da questo punto di vista i Derdian si rivelano ispirati e vincenti. L'opener "Dragon Life" è un up tempo d'impatto con liriche che si alternano tra italiano ed inglese fino al classico coro di stampo epico. Più rallentata e teatrale la seguente "Forever In The Dark", dilatata oltre i sette minuti. Chitarre hard rock e linee vocali accattivanti, a tratti AOR, caratterizzano "Heal My Soul". Da elogiare la prova di Giannini, in realtà poco "cattivo" nei passaggi veloci, ma decisamente a suo agio su atmosfere più delicate; non a caso l'altro mio pezzo preferito dell'album risulterà "Strange Journey", anche in questo caso canzone diretta e rockeggiante. Se invece preferite le classiche mini-suite non avete che l'imbarazzo della scelta, con brani come la title track, "Hymn Of Liberty" o "Silent Hope" tutti articolati sui 7-8 minuti di durata con inevitabili cambi di tempo e atmosfera. Personalmente seppur variegati li trovo abbastanza prevedibili, meglio a questo punto un po' di sano power alla Stratovarius, ovvero "Light Of Hate". Disco derivativo ma bello che, se vogliamo dirla tutta, va a recuperare quell'immediatezza e quella gioiosità tipica dei Rhapsody degli esordi e che oggi Turilli e Staropoli hanno un po' perso di vista.
Massima Allerta: "Strange Journey" dalle sfumature hard rock Colpo Di Sonno: un paio di pezzi dal minutaggio elevato che perdono di incisività
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