Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Drowning Pool "Resilience"

Drowning Pool "Resilience"

(Eleven Seven Music/EMI)

Per Chi Ascolta: Nu metal

I Drowning Pool rischiano seriamente di entrare nel Guinness dei primati, se pensiamo che questo è il loro quinto album col quarto cantante diverso. Conseguenza quasi inevitabile, visto che i Nostri hanno dovuto affrontare l'improba impresa di sostituire Dave Williams, frontman tragicamente scomparso un anno dopo la pubblicazione del debutto milionario "Sinner" (2001). Col volenteroso Jasen Moreno dietro il microfono, "Anytime Anyplace" sfoggia un mega-ritornello, quasi una versione Nickelback sotto steroidi, prontamente replicata da "Die For Nothing" e dall'anthem "One Finger And A Fist", nu metal all'ennesima potenza dal flavour smaccatamente ottantiano. Di contro "Digging Hole", sincopata e tosta a dovere, sembra un'outtake del fortunato esordio, quanto il 4/4 di "Saturday Night", dagli echi Alice In Chains, fatta apposta per volare alto nelle charts. "Low Crawl" rialza i toni: una colata d'acciaio fuso contrapposta al numero catchy simil Orgy di "Life Of Misery", senza dubbio fra le top tracks. E se "Broken Again" esibisce minacciosamente i muscoli, fallendo però il colpo del KO, "Understand", col suo incipit korniano, ha il compito di spianare il territorio a "Bleed For You", azzeccata capatina in area Hoobastank. Il magnifico finale rappresentato da "In Memory Of", battezzato da arpeggio di chiara matrice Metallica, regala la miglior performance di Moreno, assoluto padrone del registro melodico. Sperando che i Drowning Pool abbiano finalmente trovato in lui la carta vincente per riportare sul giusto binario una carriera che avrebbe meritato ben altra sorte. In fondo, chiudere i conti col passato per guardare ad un futuro radioso è ancora possibile.


 

Massima Allerta: "Life Of Misery" e "In Memory Of"

Pelo Nell'Uovo: Scarsa originalità