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Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Evenoire “Vitriol” (Scarlet Records)
Conoscevo gli Evenoire da circa tre anni. Mi avevano fatto ascoltare il loro EP di debutto e “Azzurrina”, pezzo ivi contenuto, mi era rimasta impresso. Col tempo e l'arrivo prepotente di Facebook nelle nostre vite, la mia strada e quella degli Evenoire si sono di nuovo intrecciate e mi è capitato di ascoltare il singolo di lancio del loro debutto “Vitriol”, in uscita in questi giorni. Ne sono rimasta di nuovo colpita e perciò ho deciso di presentare anche a voi lettori questa bella realtà italiana metal. La band, proveniente dal cremonese, suona un gothic metal con forti influenze riprese da altri generi tra cui il folk, il prog e anche il sinfonico, come risulta evidente dal classico intro orchestrale che apre l'album e introduce “Days of The Blackbird”, il primo singolo. Su una base gothic-symphonic si innesta la bella voce di Lisy Stefanoni, in grado di tessere trame vocali mai banali e orecchiabili. Lisy suona anche il flauto e arricchisce il brano della vena folk che lo caratterizza, senza trascurare interventi che trasbordano nel metal più estremo con tanto di growl. In “Misleading Paradise” l'inizio è prettamente folk per assumere tinte prog nel proseguio e creare un'atmosfera rarefatta grazie anche all'eterea voce di Lisy, che si dimostra molto versatile. Sul finale compaiono delle melodie orientali, che rrendono ancora più interessante il brano. Ogni canzone di “Vitriol” è ispirate a delle leggende locali a rimarcare ancor di più la componente folk, mentre quella prog è ben sottolineata dall'intro di “Forever Gone”, una lunga calvalcata tra riff, sprazzi di elettronica, tastiera e flauto. La dolce voce di Lisy ci accompagna tra tempi da ballata che pian piano si velocizzano e danno ritmo a una canzone mai noiosa. “The Prayer” è un breve interludio acustico per chitarra e voce. “Girl by The Lake” inizia in maniera molto originale tra tastiere e chitarre che si intrecciano, mentre Lisy dà sfoggio dei suoi diversi registri: da uno stile più rock passa ad uno più evocativo nel giro di secondi. Francamente preferisco una voce del genere ad altre molto più osannate del panorama metal italiano. Notevolissimo il bridge prog/folk a metà del pezzo e l'intermezzo in cui Lisy dà sfoggio del suo stile lirico su uno sfondo di elettronica e metal. Sicuramente uno degli highlight dell'album. Una bella ballata dal sapore medievale è “Minstrel of Dolomites”: vivace, variegata, sempre impreziosita da linee vocali interessanti. Il flauto contribuisce a creare un'atmosfera da banchetto alla corte. In “Alchimia” Lisy dà una prova maiuscola delle sua capacità e nella conclusiva “Wise King”, la band dimostra ancora il suo talento nel mixare generi diversi senza risultare prolissa o noiosa. Veramente un'ottima release, consigliata a tutti gli amanti della buona musica. Il fatto che siano italiani non fa altro che aumentare il nostro orgoglio del metallo tricolore!
Massima Allerta: un po' tutto l'album riserva piacevoli sorprese. Colpo Di Sonno: non pervenuto.
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