Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Exodus "Blood In Blood Out”

Exodus "Blood In Blood Out"

(Nuclear Blast)

Per Chi Ascolta: Thrash Metal

Il comeback dei sovrani della Bay Area coincide col ritorno a casa del figliol prodigo Steve Souza, per gli amici Zetro, che impugna nuovamente il microfono a seguito di un decennale esilio e conseguente querelle finalmente pacificata. E non è un caso che ciò finisca con l'incedere sul songwriting dei Nostri, indubitabilmente classico eppur graffiante come da anni non era dato di ascoltare. Invero l'opening track "Black 13" rappresenta un (riuscito) tentativo di parziale rinnovamento innestando inizialmente sprazzi cyber nella usuale, magmatica scorribanda, in cui l'ospitata di Dan the Automator si rintraccia unicamente nei credits. L'assalto alla diligenza prosegue nella titletrack, superba per ritornello e chitarre, parimenti alla colossale "Collateral Damage", dominata da un Tom Hunting letteralmente scatenato dietro le pelli. Di contro, "Salt In The Wound", pur riciclando il riff di "Impact Is Imminent" con un basso stile D.D. Verni, rallenta regalando il mid tempo dal groove vagamente à la metallica (Kirk Hammett infatti è della partita). Letteralmente bestiali "Body Harvest" e "Btk", quest'ultima connotata da echi Slayer probabile retaggio della recente esperienza di Gary Holt in seno alla band di Tom Araya. L'inconfondibile trademark Exodus ricompare in "Wrapped In The Arms Of Rage", griffata ad arte da uno Zetro assoluto mattatore, mentre la temibile sgroppata "Numb" potrebbe essere stata firmata da Kerry King. E se è vero che "Honor Killings" è puro esercizio di mestiere thrash, inevitabile per chi tale stile lo ha brevettato, "Food For The Worms" piazza la stoccata finale alzando al massimo la temperatura di una fornace metallica che sinora ha pochi rivali. Nel suo genere, "Blood In Blood Out" è tra gli album più riusciti dell'anno.


 

Massima Allerta: Almeno 4-5 top tracks

Colpo Di Sonno: Non se ne parla