Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Farraday "Shade Of Love"

Farraday "Shade Of Love"

(AOR Heaven)

Per Chi Ascolta: AOR anni ottanta

Nel gennaio 2012 ad Atene nacque il progetto Farraday per opera di Roy Da Vis (ch, vc, tast) e Stathis Spiliotopoulos (bt, bs) che avevano già avuto qualche collaborazione in precedenti bands e che oggi debuttano con dieci canzoni sotto l'egida della AOR Heaven, la prima parte del cui nome si adatta perfettamente alla proposta musicale del duo. Roy e Stathis non inventano nulla nè si lanciano in alcuna avventura di sorta, semplicemente esprimono il loro amore per l'AOR fatto di melodia, ritornelli orecchiabili, tante tastiere e chitarre grintose quanto basta a catturare le attenzioni dei fans del genere, disposti a dare fiducia ad una manciata di brani ben eseguiti ed arrangiati, con un cantante dalla voce adatta ai brani composti. La partenza, affidata alla svelta "One Way Ticket To Hollywood", è accattivante e con un refrain che entra facilmente in testa e svolge adeguatamente il proprio ruolo di apripista richiamando i Fate più melodici. Altrettanto efficace è "Rock U (The Old Fashion Way)", con quei richiami a Loverboy e Honeymoon Suite, seguita dalla titletrack, curiosamente una semi-ballad leggerina e scorrevole. Chitarre più dure caratterizzano "Can't Get Enough", anch'essa rivestita da tante tastiere, e "Breakin' Down", dai tanti richiami al rock anni ottanta tipo Aldo Nova per la loro struttura e il peculiare impiego dei synth. "Tonight", "Can't Wait On Love" e "Out Of Nowhere", nella descritta sequenza, sono tre mediocri fillers che non mi hanno impressionato anche se non posso dire essere brutte o mal fatte. Il lento "There For You" ha un classico crescendo ed classica anche nelle sue forme, distinguendosi dalle mille altri canzoni simili solo per gli interventi al sax di Mike Vlatakis, veramente un buon modo per impreziosire un qualcosa altrimenti di più scontato. "When Passion Burns" (con Ada Livitsanou che divide alcune parti soliste e partecipa ai cori) chiude con agilità un disco con alcuni buoni spunti, ma che resta indietro se confrontato con le altre ben più interessanti uscite degli ultimi mesi.


 

Massima Allerta: Le prime tre canzoni e When Passion Burns

Pelo Nell'Uovo: songwriting in generale di medio livello, produzione buona, ma non eccezionale