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Recensione: Franck Carducci "Torn Apart"

Franck Carducci "Torn Apart"

(Autoproduzione/ Vocation Records)

Per Chi Ascolta: Progressive Rock

Sono già passati tre anni da quel debutto interessante dal titolo "Oddity", dove il polistrumentista Franck Carducci ha dato sfoggio delle sue qualità tecniche e compositive. Conclusi allora la recensione dicendo che il disco era piacevolmente scorrevole e consigliatissimo ai fans di band come Pendragon, ma anche dicendo che mi aspettavo un passo in avanti nei confronti della personalità. Intanto però andiamo ad analizzare come si presenta il nuovo "Torn Apart", l'artwork di Casoli e Corinne Vignal, compare creativo, fumettistico e profondamente comunicativo, esso è anche ricco di particolari all'interno, fra foto e dettagli brano per brano su chi ci suona ed ovviamente anche nei testi. Salta all'occhio la nutrita serie di artisti che coadiuvano il disco, a partire dall'onnipresente chitarrista Steve Hackett (Genesis), l'amico Roy Van Oost al flauto e Michael Strobel alla chitarra solo per fare alcuni nomi. Nove canzoni ad iniziare dai dieci minuti della title track "Torn Apart". Ciò che mi accoglie è un muro sonoro che vibra a suon di organo e di chitarra elettrica, il profumo di Rock & Blues passato e metabolizzato, godibile nei solo di chitarra e diretto. Musica per il corpo e per la mente senza tempo. Ma ancora territori Prog veri e propri non sono stati visitati, ci pensa la successiva "Closer To Irreversible" a farci capolino, lento di matrice Pendragon, anche se il fattore Rock & Blues è ancora molto marcato. Buono l'uso della voce e degli effetti, mentre Steve Hackett si lancia in un assolo devastante. Il disco va in crescendo, "Journey Throught The Mind" è all'inizio New Prog anni '80 e potrebbe benissimo uscire dalla discografia dei Marillion, per poi mutare verso il Folk Rock. Dopo la breve "Artificial Love", dove alla chitarra Mathieu Spaeter è più Hackett di Hackett, si passa alla bellissima suite "A Brief Tale Of Time". Tutti gli ingredienti al posto giusto per un fans Prog, dai cambi umorali e tematici ai ricchi assolo, compreso un richiamo ai Pink Floyd. Altro breve frangente, voce e piano con "Girlfriend For A Day" ed è la volta di "Mr Hyde & Dr Jekyll". Torna dunque il Rock vigoroso ed il suo strascico di Blues. Torna anche la suite, ancora più lunga (quattordici minuti), con "Artificial Paradise", fra Genesis e quant'altro il genere sa elargire. Questo è il brano che preferisco, anche se una classifica definita è impossibile da stilare, e che chiude l'album. Nella versione in mio possesso si può godere anche della bonus track "School", la cover del classico dei Supertramp tratta dal monumentale "Crime Of The Century". Carducci cresce, questo mi attendevo e ci speravo, cresce in personalità ed in tecnica. Le composizioni si reggono bene perché ben strutturate e l'ascolto scivola via che è un piacere, non esistono momenti di stasi. A questo punto è ufficiale, Franck Carducci non è più una promessa ma una realtà.


 

Cosa Funziona: La fluidità.

Pelo Nell'Uovo: Alcuni riferimenti a mostri sacri sono inevitabili, tuttavia non intaccano la personalità di Franck.