Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Freedom Call "Beyond"

Freedom Call "Beyond"

(SPV-Steamhammer/Kizmaiaz)

Per Chi Ascolta: power metal allegro, Helloween, Edguy

Osannato a cavallo del nuovo millennio, e trattato con sufficienza ai nostri giorni, il cosiddetto "Happy Metal" rappresenta, volenti o nolenti, una delle più diffuse declinazioni del nostro amato genere, ed i Freedom Call possono essere considerati senza dubbio "the happiest metal band in the world". Dopo i fasti degli esordi, si sono un po' impantanati nella parte centrale della loro carriera; da qualche anno, però, danno segni di riscossa, dato che già il precedente "Land Of The Crimson Dawn" si era rivelato un buon album. "Beyond" ne è degno successore, anzi, riesce anche a far meglio grazie alla verve contagiosa che caratterizza tutti 14 brani. Sarà per il rientro del bassista originario Ilker Ersin, sarà per le celebrazioni dei 15 anni di carriera, il nuovo lavoro presenta ciò che i tedeschi sanno far meglio; canzoni senza fronzoli, veloci, gioiose ai limiti del fanciullesco, ma in fondo sempre accattivanti. Doppia cassa a manetta e le varie "Union Of The Strong", "Knights Of Taragon", Paladin", non possono che strappare un sorriso, ben affiancate dalle leggermente più lente ma altrettanto efficaci "Heart Of A Warrior" o "Journey Into Wonderland". Come ammesso dallo stesso Chris Bay, questo è quello che i Freedom Call sanno fare ed è ciò che la gente chiede. La proposta si arricchisce ad ogni modo di qualche sfumatura in più con la title-track, brano epico di otto minuti che in alcuni passaggi ricorda i Virgin Steele; oppure con "In The Rhythm Of Light" e le sue tastiere AOR e "Dance Off The Devil", dai ritmi tribali incrociati con inserimenti di cornamusa. Da segnalare nella versione più estesa la presenza di un cd bonus con tracce registrate durante uno speciale concerto acustico. Sarà per i tempi di crisi, ma questo cd dei Freedom Call va giù che è un piacere; nell'attesa che qualcosa migliori, forse è meglio fare come dice Chris Bay e respirare un po' di ottimismo.

di
 

Massima allerta: i classici della casa come "Union Of The Strong"

Colpo di sonno: niente di innovativo, ma almeno ci si addormenta col sorriso sulle labbra