Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Great White"Elation"

Great White"Elation"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Hard Rock, Tesla, Quireboys.

Ma Jack Russell dov’è? Non in questo disco, visto che anche ai Great White è toccata la sorte dei vari L.A. Guns e Faster Pussycat, il che prevede due line-up con lo stesso nome che si litigano il titolo di “ufficiale” a botte di avvocati. E dunque questo cosa sarebbe, una puntata del reality “Lo Faccio Prima Io, Il Disco”? Io credo di sì, vista l’assoluta mancanza di qualsivoglia elemento degno di nota. Belle le chitarre, per carità, e la voce del nuovo singer Terry Ilous non è nemmeno male e si posiziona bene nel genere, ma l’assurda linearità di tutto il disco non rende merito né alla storia del gruppo né al suo presente, e non garantisce certo per il futuro. Quindi giochiamoci anche la carta del blues simil-sensuale di “Love Train” e la ballad dall’incredibile titolo “Hard To Say Goodbye” e poi lasciamo il tutto nelle mani di una manciata di brani ben suonati ben cantati ben prodotti ma privi di scintille. Che peccato. E Jack Russell il disco quando lo fa?


 

Momento D'Estasi: nessuno in particolare.

Pelo Nell'Uovo: l’uovo un tempo c’era, ma ora…