Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

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Intervista con i Thomas Hand Chaste

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"Welcome"

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"Ten Years Like in a Magic Dream"

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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Sammy Hagar "Sammy Hagar and Friends"

Sammy Hagar "Sammy Hagar and Friends"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: per chi pensa che i Sammy sia meglio di Dave

E così anche il buon Red Rocker fa il suo ritorno. Un disco da highway (o se preferite da italica statale), un sottofondo che non potrà che darvi la gioia della semplicità. Un disco "facile", probabilmente fatto con il pilota automatico ma non per questo meno onesto di molti altri progetti più "strombazzati". Tra cover, pezzi propri e tanti ospiti Sammy si districa bene evitando di rendere il disco un mero esercizio di stile. Pregevoli le collaborazioni con Chad Smith e Neal Schon nell'inno dei Depeche Mode "Personal Jesus", dove al basso ritroviamo anche il fraterno amico Michael Antony (cacciato dai Van Halen per "intelligenza" con il nemico Hagar dal padre-padrone Eddie Van Halen…), per una versione più rock e meno sintetica. Non poteva mancare anche un (ex?) ragazzaccio del rock made in Usa: Kid Rock difatti presta la sua voce per la martellante "Knockdown Dragout", potenziale singolo e certamente meglio di molto rock "pseudo-alternativo" attualmente in circolazione. Gradevole anche la presenza della Heart Nancy Wilson, alle prese con la suadente "All we need is an Island". Disco gradevole, da viaggio insieme ad amici. Sicuramente non un capolavoro ma non per questo da disprezzare o evitare. Prestateci orecchio, magari troverete un cantante che con i Van Halen proprio non riuscivate ad apprezzare. Anche se io...


 

Momento D'Estasi: la bella collaborazione con Kid Rock

Colpo Di Sonno: forse una produzione un pochino "debole"