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Hammerfall "(r)Evolution" (Nuclear Blast)
Per Chi Ascolta: metal classicissimo, Accept, Running Wild Tristemente avviati verso l'oblio, cosa si inventano Oscar Dronjak e soci? Una brusca sterzata che li riporta dritti dritti alle atmosfere degli esordi, con tanto di copertina a cura di Andreas Marschall, illustratore molto in voga negli anni '90 e autore dei primi artowork della band. Il primo singolo, "Bushido", poderosa cavalcata intrisa di cori e schitarrate, sotto sotto faceva ben sperare e il secondo video ed opener di "(r)Evolution", "Hector's Hymn", non faceva che ribadire le intenzioni degli svedesi. Le aspettative, questa volta, vengono mantenute, ed ecco che gli Hammerfall tirano fuori dal cilindro un disco che può tranquillamente essere considerato degno successore dei loro primi tre album. Gli ingredienti che hanno reso famosi gli svedesi ci sono tutti: velocità, melodie canticchibili, songwiting semplice ed efficace, e quella sana dose di tradizione, e diciamolo pure, prevedibilità, che il metallaro pretende. Il tutto accompagnato da un'ispirazione che i nostri sembravano aver perso, poiché le regole del manuale del vero heavy metal, da sole, non bastano. Quasi tutto funziona, dai tempi più cadenzati della title track e della marziale "Ex Inferis", a quella che è la specialità della casa, gli up tempo con ritornello vincente, ben rappresentati dalle grandiose "Origins" e Wildfire", che nulla hanno da invidare ai classici della band. Certo, qualcosa si perde per strada nella seconda parte del disco. "Tainted Metal" e "Evil Incarnate" non reggono il confronto e la ballad "Winter Is Coming" è decisamente inutile. Nel complesso, però, non si può che gioire per questo gradito ritorno, magari non proprio così spontaneo, ma, alla prova dei fatti, ben riuscito. Massima Allerta: "Origins" di diritto tra i classici della band Colpo di Sonno: l'inutile ballad "Winter Is Coming"
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