Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


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RECENSIONE: Nicke Borg Homeland "Ruins Of A Riot"

Nicke Borg Homeland "Ruins Of A Riot"

(Gain / Sony Music Sweden)


Per Chi Ascolta: rock senza troppo impegno...

Lasciato in naftalina il progetto Backyard Babies, Nicke Borg si è costruito una nuova e forse anche inaspettata fama con il suo progetto solista, giunto oggi al terzo lavoro in studio, accompagnato stavolta, anziché dalla solita fida chitarra acustica, da una band vera e propria, comprendente il bassista Johan Blomquist che era con lui anche con i Backyard Babies e il chitarrista ex dei Bullet, Erik Almström. Insomma pare voglia andare oltre a qualche show acustico e pare che il successo del tormentone "Leaving Home" lo abbia portato su di un altro livello, almeno nella natia Svezia. Certo, dimenticatevi il ruvido e fumoso atteggiamento dei primi 'Babies, le chitarre pungenti di Dregen e soci, ma pensate più ad un progetto acustico ri-elettrificato: quindi largo spazio alle melodie, cori catchy e ruffiani quanto basterebbe per portare ognuno di questi pezzi in radio anche in fascia protetta. Il risultato è un disco godibile che scivola via leggero e frizzante il poco che basta, ben scritto e interpretato dal nostro, ma che forse verrà visto un po' malamente dai fan di vecchia data, che forse preferivano più le primissime cose scritte per questo progetto Homeland. Si parte così e fin dalle prime note di "This Army", che pur battagliera, ci mostra subito di che pasta sarà questo disco, forse un po' meno scontata della successiva "Makin' Out With Chaos", già eletta a singolo. "End Of The Rainbow" è il lentone non così scontato che invece fa decollare il disco poco più avanti. Ma non aspettiamoci certo di uscire molto da questi binari, leggeri e pieni di melodia, forse più adatti ai fan dell'ultima ora che a quelli dei bei vecchi tempi dei Backyard Babies, a cui dobbiamo dire: meglio attendere il loro, eventuale, ritorno in pista in futuro. Ma in fondo è un disco ben scritto e si troverà una propria fascia di ascoltatori, si stampa in testa quasi completamente fin dal primo ascolto per cui il suo obiettivo lo raggiunge, la voce ruvida di Nicke si distingue ancora e ci porta alla mente tante divertenti serate di rock'n'roll sfrenato. Certo i nostalgici si aspettavano forse qualcosa di più grezzo, ma per quello... attendiamo ora che farà l'ex-compagno di band Dregen con il suo di progetto solista in uscita a breve!


 

Momento D'Estasi: Veramente riuscita la ballatona "End Of The Rainbow", difficile togliersela dalla testa, ma tutto il disco è ben fatto

Pelo Nell'Uovo: Un po' di mordente in più non avrebbe guastato...