Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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RECENSIONE: Imperial State Electric "Honk Machine"

Imperial State Electric "Honk Machine"

(Psychout Records)


Per Chi Ascolta: rock'n'roll con tinte 70s e 60s

Quando cinque anni fa, Nicke Andresson era tornato con questo progetto "solista" arricchito dalla presenza di Dolph de Borst (conosciuto con i suoi Datsun), qualcuno forse temeva fosse un fuoco di paglia, nato dopo lo scioglimento degli Hellacopters, ma senza futuro. Oggi, con il quarto disco alle stampe, con un'escalation di spessore costante, siamo ben consci di avere di fronte qualcosa che perlomeno non ci farà rimpiangere così tanto i tanto amati 'Copters. Così a due anni di distanza dall'ottimo "Reptile Brain Music", eccoli di nuovo in pista per un nuovo assalto, e un nuovo salto di qualità. Il tutto seppur sempre in solo poco più di trenta minuti, un concentrato di rock'n'roll settantiano sparato alla massima velocità, con melodie irresistibili e cori azzeccati. Comunque pur nella semplicità di pezzi direttissimi e con varie divagazioni sui 60s più che 70s. Si parte così senza inutili perdite di tempo dalla travolgente verve di "Let Me Throw My Life Away", dove troviamo ancora l'oramai classico trademark degli ISE, retrò ma non banale, semplice ma al tempo stesso ben scritto. Così, senza annoiarsi con undici pezzi tirati, tocchiamo le note più alte nel contagioso ritmo di "Guard Down", ma è difficile nominare altri pezzi, non facendo torto agli esclusi... per cui ci limitiamo alle calate più marcatamente sixties, come nella frizzante anima beat di "Maybe You're Right", o nel ben riuscito e altrettanto sessantiano lentone di "Walk On By". Momento che fa da contraltare alla scheggia impazzita della finale ed elettrizzante "It Ain't What You Think (It's What You Do)". Freschi, potenti ma melodici al punto giusto e inarrestabili. Indubbiamente un altro capolavoro di Nicke e soci, non c'è altro da aggiungere, it's only rock'n'roll but we like it, un fiume in piena pronto a colpire i palchi di tutto il mondo di nuovo!


 

Momento D'Estasi: l'intero disco, ma "It Ain't What You Think (It's What You Do)" chiude il disco in maniera impeccabile!

Pelo Nell'Uovo: disco breve? Forse è meglio così che farcirlo con noiosi riempitivi...