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Recensione: Inglorious "Inglorious"

Inglorious "Inglorious"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: British Blues Hard Rock anni settanta

Gli Inglorious sono una giovane formazione a maggioranza inglese composta da Nathan James alla voce (noto per la sua collaborazione con la Trans Siberian Orchestra e per la partecipazione a "Scorpions Revisited" di Uli John Roth ),dall'accoppiata chitarristica Andreas Zäta Eriksson/Wil Taylor (rispettivamente alla solista e alla ritmica),dal bassista Colin Parkinson e da Phil Beaver alla batteria,che esordisce per Frontiers con un energico disco di hard rock blues dai forti rimandi seventies.Fin dal primo ascolto balza infatti all'orecchio l'influenza musicale incontestabile dei Deep Purple,segnatamente nell'intro con organo hammond dell'iniziale "Until I Die"(che può ricordare in vago modo "Lazy"),degli Whitesnake epoca Trouble nel riff incalzante della più diretta "Breakway" e nella piacevole blues ballad tipicamente british "Holy Water"(dotata anche di rimandi ai Rainbow),infine dei Led Zeppelin nel mood "kashmiriano della cangiante "High Flying Gypsy",sottolineata dal progressivo crescendo in potenza dell'ugola di Nathan James, a metà strada tra Chris Cornell e David Coverdale.A fronte del lato rock più conclamato rappresentato dalle note trascinanti e incendiarie di "Warning" e della conclusiva "Unaware", con quest'ultima che si placa sulle note delicate di un pianoforte,Inglorious si contraddistingue altresì per l'aspetto più malinconico e introspettivo della ballata acustica "Wake",dalla forte impronta soul,e della sofferta "Bleed For You".Il groove contagioso del mid tempo "You're Mine" si sviluppa attraverso un rifferrama deciso e una sezione ritmica rovente mentre la title track sorprende per la presenza al suo interno di elementi orientali.La stesura delle canzoni insieme ad artisti molto noti del settore, quali Joel Hoekstra (Whitesnake e Night Ranger) e Al Pitrelli (Trans-Siberian Orchestra,Megadeth e Savatage) fa da contraltare ad una produzione che è stata gestita in prima persona dal gruppo in completa autonomia e,occorre confessarlo,con risultati egregi.Un'ottima prima prova dunque e in definitiva un disco da suggerire a chi apprezza l'hard rock britannico sviluppatosi nel corso degli anni settanta con Led Zeppelin,Deep Purple,Bad Company,Rainbow e Whitesnake.


 

Cosa Funziona: l'entusiastico richiamo all'epoca aurea dell'hard rock inglese,fattore che differenzia nettamente questa uscita dalle ultime produzioni di casa Frontiers

Cosa Serve: lo stile prescelto dal gruppo può apparire forse derivativo,tuttavia la padronanza tecnico/strumentale e in particolare la capacità interpretativa di Nathan James (da ascoltare al riguardo l'emozionante "Girl Got A Gun") lasciano presagire un'orizzonte davvero roseo per gli Inglorious