Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Jorn "Bring Heavy Rock To The World" (Frontiers Records)
Per Chi Ascolta: Musica di classe e potenza YSpero che il nome del vocalist Jorn sia ormai da tutti voi (ri)conosciuto come uno dei più versatili ed espressivi cantanti in circolazione e le nuove canzoni pubblicate ne sono l'ennesima testimonianza, già abbondantemente provata dai precedenti sei albums solisti, per un totale di trenta dischi che hanno avuto la grazia di averlo come interprete principale. Rinnovata la felice collaborazione con Tommy Hansen, "BHRTTW" vede il ritorno alla base di Jimmy Iversen che forma un'eccellente coppia chitarristica con Tore Moren, con la solida sezione ritmica affidata a Willy Bendiksen (bt) Nic Angileri (bs). Il titolo già offre qualche indicazione sul suo contenuto, ovvero un Heavy Rock che trae linfa ispiratrice dalle migliori doti dell'hard rock (Rainbow, Whitesnake) e dell'heavy metal (Dio, Black Sabbath, Judas Priest), elaborando il tutto con uno spirito che di nostalgico non ha proprio nulla. Una breve duetto di chitarra acustica e voce ("My Road") serve da introduzione alla potente titletrack, un minaccioso tempo medio alla Dio (Ronnie James, of course!) sferzato da chitarre compresse e dalle urla controllate di Jorn, mentre la più crudele "A Thousands Cuts" mostra una maggiore attenzione verso i Judas Priest di metà anni ottanta. Insomma, come inizio non vi è proprio di che lamentarsi. Già i Saxon nel 1988 (album "Destiny") avevano ripreso "Ride Like The Wind" di Christopher Cross, ma al sottoscritto quella versione piace poco, così con una certa dose di scetticismo mista a speranza avevo approcciato la versione che ne ha registrato Jorn e penso proprio che questa volta sia stato fatto centro infondendo quella dose di energia ed enfasi che era mancata a Biff Byford e soci. Con la veloce e melodica "Chains Around You" Lande omaggia i Rainbow di "Spotlight Kid" ed anche il primo assolo è reso in stile Blackmore, il tutto in linea con i suoi passati nei Millenium, per un risultato finale comunque apprezzabile e coinvolgente. Si torna a riff oscuri e drammatici con "The World I See", sorta di power-ballad sofferta ed ispirata. Un pò a sorpresa, il cantante norvegese inserisce nella tracklist anche "Time To Be King" dall'ultimo album dei Masterplan, ma tutto sommato non si tratta di mossa sbagliata perchè questa versione senza tastiere si inserisce bene nel contesto del cd e funzione da buon ponte con la veloce e dinamica "Ride To The Guns", heavy rock trascinante con qualche inserto di Iron Maiden fra scorie di Dio e Judas Priest. L'orecchiabile "Black Morning" strizza l'occhio al rock melodico con un contenuto soul e blues che colpisce direttamente il cuore e non faticherà ad entrare nelle playlists dell'ampio pubblico meno incline al genere solitamente proposto da Jorn, mentre all'heavy rock in chiave Dio "I Came To Rock" è affidato il compito di chiudere la tracklist ufficiale, ma su iTunes (non per fare pubblicità, ma è dove ho comprato io il disco e di questa versione parlo) c'è spazio anche per una bonus track, "Live And Let Fly", mediocre heavy rock veloce e di facile fruibilità. Bene, i fans di Jorn Lande non resteranno assolutamente delusi dalla nuova prova offerta da un cantante di indiscutibile talento e valore, cui forse si poteva chiedere di osare qualcosina in più.
Momento D'Estasi: "Chains Around You", "Ride Like The Wind" su tutte Pelo Nell'Uovo: Formula vincente non si cambia: la sua forza ed insieme la sua debolezza. Dovrebbe cominciare ad osare qualcosina di più
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