Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Khymera "The Grand Design"

Khymera "The Grand Design"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock e AOR

Nati nel 2004,originariamente come progetto ideato dal musicista e produttore Daniele Liverani insieme al cantante dei Kansas Steve Walsh,i Kymera cedono oggi il testimone, dopo la pubblicazione dei successivi albums A New Promise nel 2005 e The Greatest Wonder nel 2008,a Dennis Ward, celebre bassista dei Pink Cream 69 e compositore di numerosi gruppi,qui in veste di cantante,e tornano sulla scena forti del nuovo disco in studio The Grand Design e di una formazione completamente rinnovata.L'album si presenta come la logica continuazione dei precedenti e offre all'ascoltatore una prova di hard rock melodico davvero entusiasmante.Attorniato da Michael Klein (Wicked Sensation) alla chitarra,Felix Bohnke (Edguy) alla batteria e dalla coppia Jim Rybkost e Eric Ragno,rispettivamente al piano e alle tastiere,il bassista/cantante statunitense si rende protagonista di una prestazione vocale di alto livello.I dodici titoli dei quali si compone il disco sono tutti particolarmente trascinanti e ricchi di melodie avvolgenti: dall'AOR di "Say What You Want" alle dolci armonie di "Tell Me Something",dall'hard rock energico dell'iniziale "Never Give Up On" alla maestosa e mozzafiato"A Night To Rember",ricca di arabeschi tastieristici.La malinconia fa invece capolino nella romantica "Where Is The Love" e nella power ballad "Land Of Golden Dreams",mentre il rock incalzante di "I Believe" evoca l'apertura di un varco temporale che teletrasporta l'ascoltatore direttamente agli anni ottanta.Gli amanti dei precedenti albums dei Khymera non rimarranno delusi da un disco che riesce a coniugare con successo l'hard rock più melodico all'AOR di classe.


 

Massima Allerta: Dennis Ward riesce a destreggiarsi in modo autorevole tra range vocali differenti, tra richiami a Jon Bon Jovi e a David Coverdale

Pelo Nell'Uovo: in alcuni frangenti una lievissima sensazione di gìà sentito in certi brani un po' canonici,ma si tratta di un dettaglio del tutto trascurabile