Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Kill Ritual "The Serpentine Ritual" (Scarlet/Rock N Growl)
Per Chi Ascolta: heavy Metal, Judas Priest Posso dire che questo disco proprio non mi piace? Questione di gusti personali, per carità. Non rinnego la bravura di Steven Rice o dell'ex Eldritch Roberto Proietti, che impazzano con le loro ultratecniche chitarre per tutto il disco, e nemmeno del drummer Wayne DeVecchi che pesta i pedali come un pazzo, tantomeno la voce Priestiana del singer Crimson; trovo che in alcuni punti la produzione avrebbe potuto rendere qualche suono meno cupo ma, anche qui, è una questione soggettiva, di sicuro ci sarà chi adora la produzione e chi riesce a distinguere un pezzo dall'altro al primo ascolto, ma non io. Quest'ora di disco mi sembra un blocco granitico indistruttibile, che comunque sprigiona energia da vendere, forse troppa – per me! Per carità, i Comandamenti del Metallo sono stati rispettati uno ad uno, qui, è che secondo me qualche trovata stilistica un po' più melodiosa disseminata qua e là non ci sarebbe stata male. Invece le chitarre urlano, la batteria ruggisce, il cantante si immola rabbioso sull'altare del Metal, i virtuosismi dettano legge e i blocchi tematici restano più o meno quelli per tutto l'album. Ripeto: non è un male, né vuol essere una recensione negativa. Agli amanti del genere questo disco piacerà tantissimo, si può fare molto headbanging, il groove veloce diventa quasi ipnotico, la tecnica c'è e si sente. Quindi, amanti del genere, non state a perdere tempo con la mia recensione; ma quelli che la pensano come me evitino…
Cosa Funziona: Steven Rice, lo so anche io! Cosa Serve: qualcun altro che recensisca questo disco…
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