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Kreator "Phantom Antichrist" (Nuclear Blast/Audioglobe)
Torna il calabrese più famoso di Germania accompagnato dalla sua ormai ben rodata combriccola, per questo “Phantom Antichrist” edito da Nuclear Blast. Si parte all’insegna della tradizione con la violenta title track, la quale non disdegna comunque linee vocali alquanto gradevoli, seguita dalla ancor più tirata “Death To The World”. Fin qui tutto sommato si prosegue sulla linea del predecessore “Hordes Of Chas”; sorprende quindi un brano come “From Flood Into Fire”, dal ritmo più lento e con un ritornello che si inserisce su fraseggi di chitarra dal sapore malinconico, tanto che sembra di ascoltare quel death melodico caro ai Dark Tranquillity. A tre quarti di canzone un passaggio arpeggiato e qualche secondo di cantato pulito sanciscono l’anomalia del pezzo, in ogni caso positivo. Momenti di dolcezza che Petrozza distribuisce qua e là per tutto il lavoro, magari solo accennati come in “The Few, The Proud, The Broken”, quasi prevalenti in “Your Heaven My Hell”, una delle traccie migliori di “P.A.”. Quasi due minuti di arpeggi, con Mille un po’ a disagio nella parte del cantante dalla voce sensuale, anticipano una cavalcata metallica ideale matrimonio tra Kreator e Running Wild. Non mancano le bordate di pura potenza, alcune pregevoli come “Victory Will Come”, che mantengono il gruppo sugli abituali standard di cattiveria. Si chiude con “Until Our Path Cross Again”, anche qui i quattro si lasciano andare in lunghi passaggi meditativi interrotti a metà brano da bruschi duelli di chitarra a tutta velocità. Lavoro interessante che propone piccoli esperimenti amalgamati con sapienza al classico stile della band.
Massima Allerta: il classico sound in “Victory Will Come” Colpo Di Sonno: le clean vocals di Petrozza non sono il massimo della vita
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