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Kreator “Gods Of Violence” (Nuclear Blast Entertainment) Per Chi Ascolta: Thrash Metal Diversamente da altri loro colleghi coevi (Sepultura) i Kreator, al quattordicesimo disco, dimostrano di avere qualcosa da dire senza rischiare di cadere nell’auto-citazione o, peggio, nella parodia di sé stessi. “Gods Of Violence” segue le coordinate segnate dall’ottimo “Phantom Antichrist” (2012), fondendo il tipico thrash teutonico con la ricerca armonica capace di donare ulteriore smalto al sound senza svilirlo nella propria, originaria connotazione al fulmicotone. Esemplare al riguardo “World War Now”, sfuriata bestiale graziata da chitarre e giri di basso piacevolmente maideniani. Discorso non dissimile potrebbe farsi per “Satan Is Real”, introdotta da rullate in inequivocabile stile Dave Lombardo, si evolve nel mid tempo marziale aperto dal coro semplice ma ad effetto. L’asticella punta verso l’alto in “Totalitarian War”, virata all’era di “Coma Of Souls” nuovamente giocata su batteria arrembante, riff mitragliati senza pietà ed un Mille Petrozza al top della cattiveria interpretativa. Una sottile vena epica contraddistingue, invece, sin dagli arpeggi nel solco dei vecchi Metallica, il brano omonimo, tour de force che alterna sferzate d’inaudita violenza a svisate melodiche che confluiscono nel ritornello memorabile. Sorprende anche “Army Of Storms”, sorta di Running Wild in chiave estrema contraddistinti dal brillante solismo (una costante dell’album) elargito da Sami Yli-Sirniö, autore di una maturazione negli ultimi anni palesemente riflessa nella nuova linfa che sta scorrendo nelle vene dei Kreator. Prova ne siano altresì “Hail To The Hordes”, miracolo di crudeltà esecutiva e linee vocali a presa istantanea o “Lion With Eagle Winds”, spettacolare nei cambi a ripetizione, oltreché per l’approccio da caterpillar fuori controllo. Detto che “Fallen Brother” è quanto di più vicino ad una canzone radio friendly che i Nostri abbiano mai scritto, “Death Becomes My Light”, con Petrozza impegnato in voci pulite in maniera assolutamente convincente, regala l’anthem definitivo. Inutile girarci intorno: “Gods Of Violence”, che si giova dell’ennesima produzione monstre di Jens Bogren, è tra i più riusciti lavori mai incisi dai Kreator. Ed il fatto che provenga da una band di veterani dovrebbe far riflettere sulla effettiva grandezza dei suoi autori. Massima Allerta:Livello altissimo, tante idee e stile originale
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