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RECENSIONE: Last Autumn's Dream "Nine Lives"

Last Autumn's Dream “Nine Lives”

(GMR Music)


Per Chi Ascolta: hard rock melodico, AOR

Sono ben poche le band, oggigiorno, capaci di produrre qualcosa come nove album in meno di dieci anni di attività, oltretutto non nove dischi qualsiasi, sparati così tanto per incidere, ma figli di una grande attività artistica. Ecco forse sono unici questi Last Autumn’s Dream, creatura di Andy Malacek (Fair Warning) e Mikael Erlandsson, che esce oggi con questo “Nine Lives”, a meno di un anno dal fortunato predecessore, “Yes”. Inarrestabili, segnano un altro centro con un disco di puro hard rock melodico, di stampo svedese, chiaro, e con alcune partecipazioni di spessore, come quella dell'onnipresente Jeff Scott Soto (in un duetto vocale magnetico su “The Last To Know”) così come la meno nota Jenny Redenkvist (che canta sulla moderna “Angel Eyes”) ad arricchire una line-up fra le più titolate di tutto il segmento, con Jamie Borger (Talisman, Treat…) alla batteria e Nalle Påhlsson (Treat, Zan Clan, Therion) al basso al posto che fu del compianto Marcel Jacob. Ancora tante le frecce nell’arco di questa specie di super-band, e lo si capisce da subito, quando la opener “In A Perfect World” invade le casse con il suo immediato coro. Non ci si annoia certo durante tutti i tre quarti d'ora di durata, annunciati dalla corposa sopracitata traccia iniziale che fa la coppia con la title track, fresca e di sostanza. Si attraversano quindi melodie più rarefatte e sdolcinate come sui lenti passaggi di “Is This Just Another Heartache” o sulla ballad “Don’t Let Love Fade Away”, un po’ debole nel complesso, ma comunque fortemente all'altezza del nome dei LAD. Ma c'è spazio anche per i riff più vigorosi e pieni di “Golden Cage” e le vivaci “Merry-Go-Round” e “Megalomania”, forse il pezzo che più di discosta dal resto con i suoi toni moderni e accattivanti. Certo non c'è quasi mai nulla di così nuovo nel loro sound, che però è pieno di classe sopraffina. Sicuramente i fans di AOR/melodic hard rock e affini non potranno perdersi questa come qualsiasi uscita di questa band, di cui, ci auguriamo, sentiremo parlare molto a lungo ancora, magari con meno uscite “studio” e più live shows in giro per l’Europa! Di sicuro “Nine Lives” è un buon modo per cominciare questo 2012!


 

Momento D'Estasi: Di quarantacinque minuti e poco più?!

Pelo Nell'Uovo: Troppo poco tempo fra un disco e l'altro rischia di disperdere la qualità del lavoro dei LAD!