Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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RECENSIONE: The Last Vegas "EAT ME"

The Last Vegas "EAT ME"

(AFM)


Per Chi Ascolta: sleaze rock americano degli 80s-90s

I The Last Vegas, band di Chicago in giro oramai da ben più di dieci anni, tornano con il loro settimo disco, che immediatamente si propone di seguire ed evolvere una strada già ben tracciata nel recente passato. Gli statunitensi, non proprio memorabili agli esordi, sono, infatti, maturati e hanno avuto un buon cambio di passo con i loro recenti lavori e qui non possono fare altro che confermarsi o migliorare. Non a caso, forse memori dei tanti esempi di successo targati Scandinavia, si sono rivolti a una produzione svedese per mixaggio e masterizzazione, con i guru Chris Laney e Classe Persson a dare il loro tocco... Cercando un mercato, quello europeo, oggigiorno ben più ricettivo per questo genere. Dobbiamo dire che il disco parte con un buon tiro e pezzi ben incastrati, però spesso ci troviamo a vagare fra brani non così ben legati l'un l'altro cosa che ci disorienta un po', pur non dandoci il tempo di annoiare, non facendo suonare il tutto così diretto ed energico come sarebbe lecito aspettarsi. Si parte così con l'ammiccante e diretta "Bloodthirsty", non a caso già estratto come singolo, con i suoi facili refrain. La più graffiante "Here We Go Again" arriva in scia, seguita a ruota dalla ben più leggerina e poppeggiante ballata di "Universe & You". Sulla ritmata e incalzante "Hot Fudge" qualcosa in più viene comunque fuori, con un pezzo che si stacca nettamente dal resto del disco che però non pare mai prendere il volo definitivamente. Su "Along For The Ride" sembra aleggiare un'evidente ombra quireboysiana, e si va avanti con la blueseggiante "Voodoo Woman", passando poi per "Hard To Get Over" giù senza colpo ferire. Fino alla chiusura dell'elettronica e anomala "From Hell". Quello che manca è la noia di pezzi uguali in sequenza sì, ma senza spiccare mai il volo forse rimarrà così sospeso, come disco ben scritto fra tanti.


 

Momento D'Estasi: Le atmosfere incalzanti di "Hot Fudge"

Pelo Nell'Uovo: Manca il colpo da fuoriclasse per uscire dalla noiosa media