Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
|
Leslie West "Still Climbing" (Provogue Records)
Per Chi Ascolta: Leslie West, Mountain, Hard Rock, Blues Quanti di voi erano già nati quando Leslie West nel 1969 partecipava coi Mountain al festival di Woodstock? Oggi, a 68 anni e dopo una carriera con band e da solo, dopo aver subito l'amputazione d'urgenza della gamba destra causa diabete, Leslie urla al mondo di non aver ancora voglia di ritirarsi dalle scene e ci delizia con dodici canzoni marchiate a fuoco dalla sua chitarra e dal suo ruvido ed indomito timbro vocale. "Dyin' Since The Day I Was Born" è una partenza bruciante con un testo cinico quanto impossibile da contraddire, e West lascia che la sua chitarra erutti un massiccio hard rock blues che trascina come una mandria di bufali, lasciando spazio all'ospite Mark Tremonti (ch - Alter Bridge), seguendo un modello già utilizzato per il precedente "Unusual Suspects" pubblicato pochi giorni prima l'intervento chirurgico. "Busted, Disgusted Or Dead" è un torrido blues sul quale possiamo udire anche la chitarra di Johnny Winter per una collaborazione entusiasmante e bollente. "Fade Into You" è la cover di un brano folk che Leslie sentì per prima volta nella serie "Nashville" e che qui la ripropone in versione power-ballad ammantata di una suggestiva sezione archi e della sua magnifica interpretazione vocale, proseguendo con "Not Over You At All", hard blues grezzo e vivacizzato da uno speziato sax nel bridge. "Tales Of Woe" è un lento guidato dalla chitarra acustica e dalla voce di Leslie che fa apparire l'elettrica unicamente nei brucianti assoli, brano che mi ha riportato alla mente "Soldier Of Fortune" dei Deep Purple, ma dopo tanta quiete ecco irrompere "Feeling Good" nella quale Leslie duetta alla voce con Dee Snider (Twisted Sister), mid tempo esuberante che suona come una versione cattiva degli Atlanta Rhythm Section, con tanto di piano ed organo ad aggiungere brio. La chitarra e la voce di Johnny Lang vengono ospitate in "When A Man Loves A Woman", classico brano di Percy Sledge che conosce l'ennesima emozionante rivisitazione, ed un altro omaggio al passato viene fatta con "Long Red" che Leslie registrò la prima volta nel 1969 sull'omonimo album dei Mountain e che, in questo quasi mezzo secolo di vita, ha conosciuto varie nuove vite, fra cui quella data dai Mott The Hoople e da Jay-Z, Common, e Kanye West. Oggi West reclama la paternità con lo stesso arrangiamento di base dell'originale, ma iniettandovi nuova linfa energetica. Lo spumeggiante hard blues "Don't Ever Let Me Go" vede la partecipazione del chitarrista Dylan Rose ed è l'ultima fiammata del disco, in quanto "Rev Jones Time" è un breve strumentale che omaggia "Somewhere Over The Rainbow", un saluto insolito e, francamente, anche piuttosto inutile in quanto nulla aggiunge ad un album potente, con un suono che spacca ed una classe cristallina. Ovviamente non si può pretendere qualcosa di assolutamente innovativo o originale, ciononostante "Still Climbing" perpetua la vitalità di un artista che non si arrende all'età e alle malattie... once a rocker, always a rocker. Grazie Leslie, alla prossima occasione! Massima Allerta: più facile passare alla voce sotto Pelo Nell'Uovo: Rev Jones Time è l'unico momento trascurabile del disco
|
|||
|
||||
|