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Recensione: Level 10 Russel Allen & Matt Sinner "Chapter 1"

Level 10 Russel Allen & Matt Sinner "Chapter 1"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: melodic/heavy metal

Inizia con questo entusiasmante progetto l'anno 2015 della Frontiers Records, foriero di nuove e interessanti collaborazioni in ambito hard rock e melodic heavy metal.I Level 10 annoverano tra le proprie fila Russell Allen e Mat Sinner, rispettivamente alla voce e al basso,l'accoppiata d'asce formata da Roland Grapow e Alex Beyrodt,il batterista Randy Black e Alessandro Del Vecchio alle tastiere. Se non foste abbastanza soddisfatti di questo supergruppo,l'album registra altresė la partecipazione in veste di ospiti di Carsten Schulz,Magnus Karlsson e Amanda Sommerville.In termini stilistici i Level 10 suonano esattamente come ci si dovrebbe attendere dalla sommatoria di tutti i soggetti coinvolti: un heavy metal melodico giusto punto d'incontro tra Primal Fear,Allen/Lande e Sinner.L'album contiene infatti numerose canzoni che rinviano direttamente agli altri gruppi in cui militano i musicisti qui presenti.Si ascolti per esempio il lavoro chitarristico svolto da Beyrodt su "Cry No More";se al posto di Allen dietro il microfono ci fosse David Readman si otterrebe come risultato un brano di hard rock vecchio stile sulla scia di quelli contenuti negli albums dei Voodoo Circle. Allo stesso modo, esistono su Chapter 1 composizioni come la pesante "Heavy Demonized" e la veloce "No Turning Back" che suonano come Silent Force o Primal Fear e che racchiudono, in pių di un frangente,l'influenza dei Judas Priest.Un sulfureo sentore sabbathiano avvolge "Soul Warrior" mentre la ritmica di "Voice Of Wilderness" richiama fin troppo da vicino le atmosfere di "Headless Cross".La chitarra energica di Grapow sale sugli scudi nella singolare "In For The Kill",con una solistica che ricorda le prime produzioni di Gary Moore,e se un tocco blueseggiante anima il classic rock di "One Way Street",con la modernista e oscura "Blasphemy" Allen destabilizza invece l'ascoltatore per il registro vocale sorprendentemente aggressivo.Tra gli altri titoli si segnalano la ballata "All Hope Is Gone"dai forti richiami ai Trans Siberian Orchestra, la trascinante "Last Man On Earth"e il roccioso mid-tempo "Forevermore" posto a conclusione di un disco di valore assoluto,fatto da veri amanti dell'hard rock e indirizzato ai fans di questo genere.


 

Cosa Funziona: la duttilitā vocale straordinaria di Russel Allen

Cosa Serve: un pių sensibile affrancamento dallo stile dei gruppi di provenienza e la conseguente ricerca di un songwriting pėų originale sarebbero auspicabili,tuttavia se si tiene conto che con "Chapter 1" č stata posizionata la pietra angolare sulla quale verranno costruiti gli albums a venire c'č davvero di che ben sperare per il futuro