Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Love Might Kill "2 Big 2 Fail" (Massacre Records)
Per Chi Ascolta: Rainbow, Bonfire, Pretty Maids, Millenium, Whitesnake Band tedesca formata nel 2009 dal batterista Michael Ehré (Firewind, Uli Jon Roth, Metalium, Vinnie Moore, Gamma Ray) che ha esordito lo scorso anno con "Brace For Impact" e che oggi torna sul mercato discografico con un gradevolissimo platter di hair metal/hard rock realizzato insieme a Stefan Ellerhorst e Christian Stover (ch), Jogi Sweers (bs), Sasha Onner (tast) ed il nostro connazionale Giambattista 'Jan' Manenti alla voce. I suoni potenti, la riuscita interazione fra le chitarre e le tastiere, la maiuscola prova di Manenti e la qualità delle composizioni elevano questo "2 Big 2 Fail" al di sopra della media, arrivando spesso ad entusiasmare l'ascoltatore che viene avvolto dalle potenti spire di riffs rocciosi e dai refrains che bilanciano muscoli e melodie in un notevole mix di goduria sonora. Dopo la breve intro strumentale "Save My Soul", veniamo subito piegati dal deciso riff di "XTC" che pare uscire dalle migliori penne di Heaven's Edge e Bonfire, esaltato da un ritornello anthemico e di gran presa, grandi chitarre ed una esibizione mozzafiato dei solisti (due chitarre ed una tastiera), brano che Giambattista interpreta con rimarchevole grinta degna di un RJ Dio e Jorn Lande. I Rainbow ed i Millenium sono la stella polare per la realizzazione della sparata "Burn The Night", mentre per l'epico tempo medio "The One" sono i Black Sabbath (periodo "Heaven And Hell") a risaltare quale influenza principale, tornando a sonorità più melodiche con il melodic heavy tune "Restless Heart". I L.M.K debbono aver ascoltato molto i Whitesnake di fine anni ottante e ciò si riflette in "Home", pesante tempo medio di puro hard rock europeo della cui stessa pasta è impregnata "The Great Escape" e la power-ballad "Two Big To Fail" dotata di un bel refrain alla TNT. Doppia cassa, riffs serrati, chitarre incontenibili ed ecco servita "We Fall" che Manenti domina con grande classe e decisione, ma dopo tanta dimostrazione di potenza la band si concentra sulla realizzazione di un brano più atmosferico senza dimenticare assolutamente l'estrazione hard rock, così possiamo gustarci una "Big Sceren Pleasure (And Pain)" di grande impatto ed una "Alone" dall'incedere maestoso. Solo la conclusiva "The Perfect Mistake" mi è sembrata meno riuscita delle canzoni che la precedono, pur restando ben al di sopra della media del genere. Insomma, niente innovazioni particolari, ma i L.M.K hanno sfornato un gran bel disco che mantiene viva la fiamma dell'heavy rock melodico europeo e lo fa con gran classe. http://www.lovemightkill.com/
Momento D'Estasi: XTC, "Too Big To Fail" Pelo Nell'Uovo: manca un pizzico di personalità in più
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