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Recensione: Mago De Oz "Hechizos, Pocimas y Brujeria"

Mago De Oz "Hechizos, Pocimas y Brujeria"

(Warner Music)

Per Chi Ascolta: metal folk, Elvenking, Blind Guardian

C'era molta curiosità attorno alla band spagnola dopo la dipartita dello storico singer Josè Andrea, la cui preziosa voce per 16 anni è stata uno dei marchi di fabbrica dei Mago. Dopo audizioni e contatti con personaggi anche di rilievo del metal iberico il peso dell'eredità è finito sulle spalle del cantante underground Javier Dominguez in arte Zeta. L'innesto del nuovo vocalist non è comunque la sola novità, dato che a lui si aggiungono il bassista Fernando Mainer, il flautista Josema Pizarro e il tastierista Javier Diez; formazione ampiamente riveduta per un disco che di sicuro non sarà stato di facile gestazione. Con una certa preoccupazione quindi inizia l'approccio a "Hechizos..."; l'opener "El Libros De Las Hombras" si rivela azzeccato, una canzone veloce senza fronzoli, classico metal anni '80 con un po' di violino. Segue "H2Oz", inno autocelebrativo scatenato e caciarone che musicalmente rimanda ai concittadini Ska-P. "Xanandra" è il primo singolo, un power metal immediato come gli Helloween non riescono più a fare dai tempi di "Power". Si può già iniziare a tracciare un profilo di Zeta: vocalist dal cantato pulito, in realtà poco aggressivo sui passagi veloci ma che rende benissimo sui brani più melodici come "Sacale Brillo A Una Pena", buon AOR con tanto di tastieroni '80, "Sigue La Luz", classico hard rock, o "Quiero Morirme En Ti", dolce e immancabile ballad. In generale l'album rappresenta un ritorno ai Mago De Oz di inizio carriera, più metallici e meno sinfonici, scelta probabilmente voluta, base sicura dalla quale ripartire, con una varietà di brani comunque ampiamente soddisfacente. Interessanti "Satanael", caratterizzata da una prima parte doom e sabbathiana che si evolve in atmosfere gioiose tanto da ricordare "Il Gatto E La Volpe" di Bennato e "Brujas", cantata interamente da Patrica Tapia, buon esempio di gothic metal al femminile in stile vecchi Within Temptation. Chiude la title track, otto minuti che partono malinconicamente alla Savatage con soli piano e voce, per poi crescere fino a diventare un metal cadenzato capace di unire patina di disperazione ed energia battagliera. A metà tra album di transizione e di rinascita, "Hechizos..." non delude, nella speranza che il nuovo corso della band spagnola sia all'altezza del suo glorioso passato


 

Massima Allerta: l'helloweeniana "Xanandra"

Colpo Di Sonno: "El Mercado De Las Brujas", poco ispirata anche nel titolo