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Recensione: Megadeth "Countdown To Extinction LIVE"

Megadeth "Countdown To Extinction LIVE"

(Tradecraft/Universal)

Per Chi Ascolta: Thrash Metal da chi questo genere l'ha inventato

Nel Dicembre dello scorso anno, a vent'anni dalla pubblicazione del loro disco più maturo, politicamente impegnato e dal maggiore riscontro commerciale, i Megadeth si imbarcarono in tour riproponendolo per intero. Con ogni pro e contro che ciò comporta. Fra i primi, una precisione esecutiva impeccabile, talvolta persino troppo meccanica, unita ad un sufficiente trasporto, il cui contraltare è l'immancabile quesito relativo alla necessità dell'ennesimo live album di canzoni stra-note firmate da Dave & co. Lasciando all'acquirente la fatidica risposta, va ribadito come i brani di "Countdown To Extinction" abbiano retto bene il trascorrere di due decadi, non palesando quei segni di invecchiamento spesso capaci di intaccare il valore di opere che al tempo della loro uscita avevano invece fatto strabuzzare gli occhi. Praticamente identici alle versioni in studio gli epocali singoli ("Symphony Of Destruction", "Foreclosure Of A Dream", "Sweating Bullets", "Skin O' My Teeth"), ferocemente domati con classe immutata gli episodi dall'inusitato tasso tecnico ("Psychotron", "Captive Honour"), come pure quelli minori, eppur così amati dal pubblico ("Ashes In Your Mouth"). Constatato che la voce di Mustaine regge ancora, affiancato dal figliol prodigo David Ellefson (definitivamente rientrato alla base con buona pace di tutti) e col valore aggiunto rappresentato dallo sfavillante Chris Broderick (ormai prossimo all'impresa di far dimenticare Marty Friedman), i Megadeth del ventunesimo secolo tengono fede al proprio glorioso passato, senza scadere eccessivamente nell'effetto nostalgia. A guarnire la scaletta, una manciata di ulteriori classici fra i quali spiccano "Trust", invero un po' legata, contrapposta a performance al calor bianco di "Hangar 18" e "Peace Sells". Disponibile in cd, dvd e blu-ray, "Countdown To Extinction LIVE" è il fedele specchio di quello che i Megadeth sono oggi: una band affermata e ben consapevole di esserlo. Inevitabilmente priva di quegli stimoli che nel 1992 la rendevano eccitante ed unica. Ma questo è un altro discorso


 

Massima Allerta: Nessun calo di tono

Colpo Di Sonno: Zero sorprese. Non che ce le aspettassimo