Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Meshuggah "The Violent Sleep Of Reason" (Nuclear Blast) Per Chi Ascolta: il top dell'extreme metal Sono gli oltre sette minuti della durissima "Clockworks" a battezzare il comeback dei Meshuggah, imperioso manifesto sonoro di un gruppo che mai si è guardato né indietro, beandosi di allori già conquistati, né intorno, alla ricerca di fans, invero cresciuti esponenzialmente nel corso del tempo, nonostante una proposta fattasi via via sempre più imperscrutabile. La maniacalità, tanto a livello di arrangiamenti quanto di performance d'assieme fornita dallo squassante vetero-new-techno-thrash "Born In Dissonance" e dei Moloch forgiati nell'acciaio del calibro di "MonstroCity" o "Our Rage Won't Die" fungono da mero antipasto, se consideriamo le folli architetture tonali su sui è imperniata "By The Ton" o "Ivory Tower", brano dagli influssi sludge ed all'insegna del modus operandi più cerebrale e sincopato ad oggi disponibile in ambito extreme metal. Se consideriamo che le atmosfere plumbee, asfissianti nella loro violenza ed apocalittica ineluttabilità lasciano costantemente il campo a superbe evoluzioni strumentali, incardinate sulle usuali alchimie poliritmiche ("Into Decay"), avremo il quadro completo di un album pronto a rivaleggiare sia col masterpiece "oBZen" (2008) che con "Koloss", tra i besteller nel 2012. Con i Meshuggah, il giorno del giudizio universale non sembra così lontano. Anzi, probabilmente è già arrivato. Mostruosi.
Massima Allerta: Il livello di eccellenza è annichilente Colpo Di Sonno: Suvvia, non scherziamo
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