Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: The Mission "The Brightest Light"

The Mission "The Brightest Light"

(Oblivion/Spv)

Per Chi Ascolta: Goth/Pop Rock psichedelico anni '80 al massimo splendore.

"The Brightest Light" è il dodicesimo album dei The Mission, che a 27 anni dal loro primo disco tornano in formazione – quasi - originale con i capelli imbiancati e un po' meno scenografici, ma la classe è quella di sempre. Ho sempre amato questa band e non vedevo l'ora di ascoltare il loro nuovo lavoro, anche se immagino che non ci sarà mai un'altra "Butterfly On A Wheel"… Wayne Hussey ha dichiarato le intenzioni rock del loro atteso ritorno, e tanto basta. Le danze macabre si aprono con "Black Cat Bone", dopo un intro carico di pathos e tra atmosfere violacee Wayne Hussey canta con voce roca, forte e sexy, e danza insieme alla chitarra che l'accompagna vibrando; non amo molto i cori ruvidi del finale ma, pazienza, il brano è bello e carico, posso andare avanti… Rassicuranti sonorità inglesi irrompono nella successiva "Everything But The Squeal" e, per la prima volta, mi accorgo che la voce di Hussey mi ricorda molto quella di Tyla dei Dogs D'Amour ( o viceversa). Temo di incontrare qualche passo falso, ma le tracce si susseguono con volumi perfettamente bilanciati, melodie serie e allo stesso tempo affascinanti, e questa voce così unica, che non ha minimamente perso smalto, pur essendo diventata adulta. Non mancano picchi psichedelici come "Born Under A Good Sign" che mi sorprende, ha qualcosa di "As Tears Go By" dei Rolling Stones, un lieve accenno che ne aumenta il fascino, e la ballata "When The Trap Clics Shut Behind", e c'è persino spazio per le ambientazioni parigine di "Ain't No Prayer In The Bible Can" che mi fa pensare a Leonard Cohen e Tom Waits, invece nella successiva "Just Another Pawn In Your Game" sento aleggiare lo spirito di Mott The Hoople, e detto da me è un complimento! Quasi in conclusione "Swan Song" porta un elegante tocco di Pop emozionale, poi a chiudere è chiamata la solenne "Litany For The Faithful". Certo, i vecchi e gloriosi singoli da heavy rotation non ci sono in questo disco, i Mission sono cresciuti, maturati, e cercare le antiche sonorità procurerebbe sicure delusioni; per questo motivo "The Brightest Light" va ascoltato senza pregiudizi, anche se scalzare le ombre del passato è sempre difficile. Acquisto consigliato a chi è maturato negli anni, o a chi voglia scoprire o assaporare qualcosa di nuovo.


 

Momento D'Estasi: Hussey ogni volta che apre meravigliosamente bocca.

Pelo Nell'Uovo: non avere più 21 anni…