Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Mortuary Drape “Spiritual Indipendence”

 

Mortuary Drape "Spiritual Indipendence"

(Iron Tyrant)

e lode!


Per Chi Ascolta: heavy black ,dark & doom

A Volte ritornano!!!! Dopo 10 anni di silenzio il Nero Drappo della Morte torna al proscenio e se il pur bellissimo "Buried in Time" era fin troppo Thrash and Death,su questo nuovo capolavoro del gruppo alessandrino,torna ad aleggiare il cupo terrore e le asfittiche e angoscianti atmosfere che hanno reso leggendario "All the Witches Dance",anche se a mio parere il sound terrificante di "Spiritual Indipendence" č comunque figlio degenere e bastardo degli imprescindibili "Into the Drape". e "Mourn Path".L'iniziale e psycho space"The Hiss",grande il violino dell'ospite Mastro Andrea Sibillino, introduce l'angosciante "Lithany" che contrappone ai vocalizzi eterei di Patrizia P. il ferocissimo screaming di Wildness Perversion ,alternando il sofferto incedere dark and doomy ad improvvise esplosioni heavy black,grazie al drumming essenziale dello stesso Wildness, finalmente tornato dietro ai tamburi di guerra e al riffing serratissimo dei due nuovi axeman S.R. e D.C. Se "Once I Read" č ferocissimo black metal,violentato da imputs thrash e digressioni prima Heavy e poi dark,la seguente "Natural Death" č mortifera nel suo incedere doomy and dark, squassato da improvvise accelerazioni thrash and prog che ricordano l'altro grande capolavoro del gruppo,l'amato "Tolling 13 Knell" al quale si ispira del resto pure l'altrettanto catacombale "Immutable Witness" che mette in evidenza pure la bravura del bass player S.C. per un assunto sonoro complessivo davvero degno di trovare posto, in una mia ideale set list, fra "Vengeance From Beyond" e "Mortuary Drape" .A spezzare l'atmosfera da tregenda ci pensa poi la devastante heavy black metal di "Mortal Remains" impreziosita da folgoranti solos guitars e purulente digressioni doomy and dark.Ancora il lugubre basso di S.C. introduce la bestiale "Ignis Fatus" ancora heavy black con tanto di refrain classic and dark da infarto che ci prepara spiritualmente all'irrompere Della devastante black and thrash "1600 Gnostic Year".Conclude un grande lavoro "Spiritual Independence",che al sepolcrale incedere doom contrappone digressioni heavy dark e sferzanti incursioni nel black thrash,ideale manifesto sonoro di una band davvero capace di stupire ancora. La produzione č ottima e la grafica pure…..ovviamente BUY or DIE!!!!!!!!